Discarica a Catanzaro, licenziamento lavoratori Alli Scarl: “Illusi e arrabbiati” (VIDEO)

Lavoratori e sindacati annunciano azioni di protesta più eclatanti se non arriveranno risposte. "Atteggiamento inqualificabile della società"

Questa mattina i lavoratori della Alli Scarl si sono ritrovati davanti alla discarica di via Cuculera Nobile nel Comune di Catanzaro per fare il punto dello stato dell’arte della vertenza di licenziamento di 18 unità. Assieme a loro, durante il pacifico sit-in, le delegazioni dei sindacati Uil Trasporti, Fit Cisl e Fp Cgil.

“Lavoratori pieni di rabbia. Protesteremo con azioni più eclatanti”

“Lavoratori pieni di rabbia. Protesteremo con azioni più eclatanti”

“E’ stato un iter lungo – spiega Benedetto Cassala segretario regionale Uil Calabria – che parte dal 13 aprile quando l’azienda comunicava l’avvio della procedura di licenziamento di 18 unità lavorative. Abbiamo avuto sia rassicurazioni informali da parte di consiglieri regionali, dall’amministrazione comunale, dalla stessa Alli Scarl. Affermavano che non vi erano problemi in essere e che la vertenza era in fase di risoluzione, ma allo stesso tempo la procedura di licenziamento non era stata bloccata. Ci sono state diverse riunioni, l’ultimo il 26 aprile che ha avuto esito negativo. L’azienda ha quindi comunicato che erano stati formalizzati i passaggi con l’Ispettorato del Lavoro e al termine dei tempi tecnici si procederà ai licenziamenti. La situazione è paradossale perché si tratta di una discarica pubblica e pare che l’accordo sul conferimento ci sia già stato quindi si tratta solo di una regolarizzazione a livello amministrativo e definire l’organizzazione dell’impianto. I lavoratori sono stati illusi e ora sono pieni di rabbia. Dopo venerdì se non avremo risposte provvederemo a protestare con azioni più eclatanti”.

“Unica soluzione nel confronto tra ARRICal e società”

“Parliamo dell’impianto del capoluogo di regione – ha poi aggiunto Domenico Posta, segretario provinciale Fit Cisl – sul quale si è pensato di fare un grosso investimento per portarlo ad eccellenze maggiori. Come si è pensato di licenziare chi servirà a breve? La soluzione va trovata nel rapporto tra Arrical e la società. In tutta la Calabria questi impianti sono pieni in attesa di soluzione, ma se la soluzione è licenziare, bisogna entrare nel dettaglio e trovare una soluzione diversa. Arrical deve prendere una decisione. Per noi una soluzione fattiva potrebbe essere quella di iniziare subito a smaltire da Alli Scarl, per poi attivare le prime linee e mantenere il personale. Non si doveva arrivare a questo punto e se non si arriverà a quanto richiest inizieremo con scioperi generali su tutto il settore Ambiente, che va preso in considerazione perché non possiamo privarci, come cittadini in primis, di una attività così importante”.

“Lavoratori utilizzati come ricatto nei confronti della Regione”

È lapidaria l’accusa di Fp Cgil Area Vasta nei confornti della società. Una conclusione che, però, giunge alla fine di un dialogo dai contorni chiari, come raccontato dalla segretaria Giovanna Folino Gallo. “Visto che l’azienda lamentava mancanza di conferimenti e conseguentemente di pagamenti da parte della Regione, noi, in modo provocatorio, abbiamo detto all’azienda che quello degli stipendi non sarebbe stato un problema, perché noi avremmo provveduto a utilizzare altre vie, come quella chiedere l’attivazione della procedura art.30 del Decreto Legislativo 50, 2016 alla Regione, come fatto con un’altra grossa azienda con risultati positivi. L’azienda, presa in contropiede, ha però detto che non sapeva come utilizzare i lavoratori, nonostante basti guardarsi un po’ in giro per vedere in che modo possano essere utilizzati nell’attesa che si risolva il problema dei rifiuti. Da parte dell’azienda, dunque, c’è stata chiusura totale. Non c’è volontà di risolvere il problema e questi lavoratori vengono utilizzati come ricatto nei confronti della Regione, non c’è altra spiegazione ed è una cosa vergognosa. Non si può giocare sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie, È inqualificabile quello che stanno facendo”.

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