di Carmen Mirarchi
Dopo le polemiche ed i servizi dei giorni scorsi abbiamo fatto visita allo stabilimento di smaltimento rifiuti di Alli per capire cosa realmente accade nel tanto discusso impianto di Catanzaro.
Dopo le polemiche ed i servizi dei giorni scorsi abbiamo fatto visita allo stabilimento di smaltimento rifiuti di Alli per capire cosa realmente accade nel tanto discusso impianto di Catanzaro.
“L’impianto di Alli è una risorsa, non tratta rifiuti pericolosi ma rifiuti di casa nostra” ci spiegano i dirigenti di Ecologia Oggi.
Alessandro Giardiello, responsabile tecnico di Ecologia Oggi, ci mostra tutte le lavorazioni che vengono fatte nello stabilimento.
“Facciamo un inquadramento dell’impianto nel sistema di smaltimento rifiuti. Questo è un impianto di piano rifiuti, la cui ristrutturazione afferisce alla Regione. L’impianto in questo momento riceve anche i rifiuti indifferenziati, il cosiddetto “sacchetto nero”, ma anche la frazione organica e la frazione secca. Quest’impianto produce scarti che devono essere smaltiti nella discariche. Se la filiera si interrompe come oggi perché mancano le discariche l’impianto va in sofferenza. Noi gestiamo l’impianto di trattamento ed il sequestro delle discariche come quello di Lamezia causa problemi enormi. Siamo al momento in attesa di delibera del Presidente della Regione per una soluzione”.
Con la chiusura della discarica di Lamezia tutto il sistema in sostanza è bloccato. Il problema è la raccolta differenziata, dove viene fatta il disagio si avverte meno. Tra l’altro questo tipo di raccolta porterebbe alla possibilità di vendita degli scarti con la conseguenza positiva dell’abbassamento delle tasse sui rifiuti.
La situazione attuale di Alli sarebbe causata anche dalle condizioni della discarica di Crotone che è privata e riceve rifiuti anche da fuori regione. Per la situazione di Crotone si è in attesa di una soluzione di emergenza.
Il problema è dunque l’esaurimento delle discariche e si è in attesa di una delibera di Oliverio per dare vita a nuove volumetrie di discarica che diano respiro ad una condizione ormai emergenziale.
“A seguito della chiusura della discarica di Lamezia si è interrotto il flusso in uscita, questo da martedì scorso ” ci spiega Giardiello che sottolinea come sia importante sensibilizzare i cittadini oltre che le istituzioni. Lo smaltimento dei rifiuti, il loro trattamento in sostanza non sarebbe un danno ma un’opportunità per produrre energia e lavoro.
A fare il punto anche Giovanna Mercuri di Ecologia Oggi che precisa che l’impianto tratta rifiuti urbana e differenziata. “Il nostro obiettivo è ridurre l’ndifferenziato per le difficoltà di sbocco. Incrementando la parte differenziata ci sarebbe più respiro “.
Ancora oggi fila di camion per lo scarico ma per la parte indifferenziata al momento l’impianto è bloccato mentre per l’organico tutto funziona regolarmente. Ci sono in ogni caso delle tabelle di marcia da seguire prestabilite e dunque non sarebbe possibile far scaricare se non rispettando determinate direttive.
In merito ai progetti della Regione nel 2016 è stato fatto un bando a cui hanno partecipato diversi enti con tanti progetti approvati nel 2017. Ma tutto è ancora bloccato. Questi progetti potrebbero essere già obsoleti anche perché andavano realizzati entro il 2020.
Insomma la lentezza burocratica blocca lo sviluppo di un sistema che è fondamentalmente per il futuro e per il presente.