Nota stampa di Vincenzo Crea, Referente unico dell’ANCADICi e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, in merito alla questione della discarica di Comunia di Lazzaro.
E’ pervenuta alla nostra associazione, tramite il “Comitato Comunia”, che ringraziamo, la comunicazione della Responsabile del Procedimento dell’intervento sulla discarica di Comunia di Lazzaro dott.ssa Geol. Alessia Filippone, del 30/4/2019, con la quale si afferma tra l’altro che con apposito decreto dirigenziale è stato conferito l’incarico per la riformulazione del progetto relativo alla riduzione dell’aumento della volumetria da 500.000 mc a 300.000 mc complessivi.
E’ pervenuta alla nostra associazione, tramite il “Comitato Comunia”, che ringraziamo, la comunicazione della Responsabile del Procedimento dell’intervento sulla discarica di Comunia di Lazzaro dott.ssa Geol. Alessia Filippone, del 30/4/2019, con la quale si afferma tra l’altro che con apposito decreto dirigenziale è stato conferito l’incarico per la riformulazione del progetto relativo alla riduzione dell’aumento della volumetria da 500.000 mc a 300.000 mc complessivi.
Nel ribadire la nostra netta contrarietà a qualsiasi intervento che non sia la sola messa in sicurezza della discarica di Comunia, abbiamo rilevato discordanti comunicazioni, atteso che lo stesso Dipartimento lo scorso 27 marzo aveva comunicato alla Prefettura di Reggio Calabria che il procedimento relativo al progetto con riduzione della volumetria di abbanco, progetto già approvato nella seduta conclusiva della conferenza di servizi del 25 luglio 2018 è sospeso.
Nella allegata nota del Dipartimento Ambiente e Territorio del 24/12/2018 indirizzata al Comune di Motta San Giovanni, si legge che “Tale nuova configurazione consente di prevedere, considerando il flusso dei conferimenti stimato in 60-90 mc/die, una durata dell’attività propria della discarica di circa 8-10 anni e pertanto compatibile con la richiesta avanzata dall’ente comunale di ridurre il più possibile la fase di esercizio che risulterebbe quella più impattante per il territorio anche in considerazione del transito dei mezzi pesanti lungo le strade cittadine.
Nella succitata nota, si rileva il riconoscimento che la riapertura della discarica determina una forte criticità ambientale dovuta al transito dei mezzi pesanti in ambito urbano. Non ci rassicura la disponibilità da parte della Regione a supportare il Comune per le opere necessarie all’adeguamento della viabilità urbana, in quanto riteniamo che la criticità non risieda soltanto nelle caratteristiche dello stato di fatto della strada, ribadiamo e sottolineiamo urbana, bensì nei disagi e nei potenziali pericoli che possono insorgere dalla circolazione dei mezzi pesanti, peraltro avendo riconosciuto
Redazione Calabria 7