A seguito del dissequestro dello storico stabilimento balneare Paquito di Sellia Marina gli avvocati Anselmo Mancuso e Gregorio Ferrari difensori di Antonio Falbo intendono rendere note alcune precisazioni. “Il signor Falbo Antonio – affermano in una nota Mancuso e Ferrari – ha denunciato il fatto gravissimo e vero che il lido balneare denominato “Paquito”, in Sellia Marina è stato costruito sul terreno ubicato in Sellia Marina e riportato nel NCT al foglio 17 particella 2120, di proprietà dello stesso signor Antonio Falbo e non sul terreno, di proprietà demaniale, per il quale era stato rilasciato il permesso per costruire. Il Comune di Sellia Marina ha effettuato i dovuti accertamenti ed ha riscontrato la veridicità di quanto affermato dal signor Falbo, provvedendo ai conseguenti adempimenti di legge”.
“Non conosciamo le motivazioni del dissequestro”
“Non conosciamo le motivazioni del dissequestro”
“Non conosciamo le motivazioni per le quali l’Autorità giudiziaria ha disposto il dissequestro del bene – dichiarano gli avvocati difensori di Falbo – ma ancora nessun provvedimento di merito è stato emesso che possa giustificare la costruzione illegale su terreno altrui e su un’area diversa da quella per la quale era stato rilasciato il titolo abilitativo da parte del Comune. Non risponde al vero, inoltre, che il signor Falbo abbia mai tentato di estorcere alcunché al proprietario del Paquito e di queste affermazioni false risponderà il medesimo nelle opportune sedi giudiziarie. Si lascia intendere che lo stesso Falbo sia responsabile di un incendio doloso del locale avvenuto nel 2012, cosa assolutamente non vera e gravemente lesiva dell’onore e della dignità del nostro rappresentato”.
