È stato notificata nei giorni scorsi alla Regione Calabria una diffida legale volta a risolvere “con immediatezza e senza più indugio” i disservizi, annosi e continui, della piattaforma CalabriaSUE, il sistema informatico che avrebbe dovuto snellire e semplificare l’invio di documentazione tecnica da parte dei professionisti calabresi. A inviare la diffida all’ente regionale, l’Ordine degli ingegneri di Catanzaro che già nei giorni scorsi aveva annunciato l’iniziativa, la prima del genere in Calabria.
“La creazione del sistema informatico – si legge nella diffida – avrebbe dovuto rappresentare, nelle intenzioni verosimilmente positive dell’Ente, l’intervento strategico di semplificazione, digitalizzazione e standardizzazione dei processi amministrativi. Tali intenzioni, però, a distanza ormai di tre anni sono rimase solo sulla carta e al loro attivo portano solo una inutile spendita di risorse che ha portato alla stasi pressoché totale delle procedure, con danni incalcolabili per i privati cittadini, per le imprese e per i professionisti”.
“La creazione del sistema informatico – si legge nella diffida – avrebbe dovuto rappresentare, nelle intenzioni verosimilmente positive dell’Ente, l’intervento strategico di semplificazione, digitalizzazione e standardizzazione dei processi amministrativi. Tali intenzioni, però, a distanza ormai di tre anni sono rimase solo sulla carta e al loro attivo portano solo una inutile spendita di risorse che ha portato alla stasi pressoché totale delle procedure, con danni incalcolabili per i privati cittadini, per le imprese e per i professionisti”.
“Ad oggi – prosegue il documento vergato dall’avvocato Alfredo Gualtieri di Catanzaro e sottoscritto dal presidente dell’Ordine provinciale Gerlando Cuffaro sulla scorta di un’apposita delibera del Consiglio dell’Ordine – nonostante gli incontri in cui l’Ordine ha formulato proposte e suggerimenti operativi per superare le criticità e nonostante le relative rassicurazioni ricevute dall’Ente regionale, tutto è fermo alla grave e anomala situazione di stasi che porta non solo all’assoluta inefficienza del settore, quanto alla preoccupante interruzione di pubblico servizio”.
“L’assurda quanto irresponsabile situazione che si è venuta a creare per esclusiva responsabilità regionale – conclude la diffida – non può continuare a ricadere sugli incolpevoli professionisti impediti nel proprio lavoro con evidenti ripercussioni per la collettività e la già precaria situazione economica e sociale del momento”.
Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro “si riserva, qualora trascorrano 20 giorni dalla data di ricevimento della diffida senza che siano stati risolti i problemi tecnici della piattaforma, di attivare tutte le azioni, anche legali e nelle sedi competenti, non solo risarcitorie ma anche volte a far luce sulle palesi responsabilità connesse all’interruzione del pubblico servizio”.