di Gabriella Passariello- Due anni di reclusione, pena sospesa e non menzione della pena nel casellario giudiziario per aver commesso i reati di peculato, abuso di ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Il gup del Tribunale di Catanzaro Giulio De Gregorio ha inflitto all’ex dirigente regionale Giuseppe Bianco (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella), giudicato con rito abbreviato, finito nell’inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro sulla distrazione dei fondi comunitari all’interno della Fondazione “Calabresi nel mondo” ex ente in house della Regione Calabria, una pena inferiore rispetto ai quattro anni richiesti dal pubblico ministero Graziella Viscomi. Lo scorso 17 febbraio erano stati rinviati a giudizio, nell’ambito della stessa inchiesta, due imputati, che hanno optato per il rito ordinario: si tratta dell’ex deputato Pino Galati, all’epoca dei fatti presidente della Fondazione “Calabresi nel Mondo” e la collaboratrice Mariangela Cairo, accusati a vario titolo di abuso di ufficio, falsità ideologica e peculato. Per entrambi è in corso il processo dibattimentale
Assunzioni clientelari
Assunzioni clientelari
L’inchiesta ha fatto luce non solo su una presunta gestione clientelare delle assunzioni, finalizzata ad aumentare il bacino elettorale del politico lametino ma anche sulla violazione dello Statuto della fondazione nella parte in cui prevedeva la gratuità degli incarichi di presidente, con la corresponsione di emolumenti senza il vaglio della Giunta regionale. Un altro aspetto delle indagini ha riguardato poi il rapporto tra la fondazione “Calabresi nel mondo” e la Fondazione “I Sud del mondo”, di cui Galati ne è stato anche presidente. Secondo le ipotesi di accusa l’ex deputato, avendo in ragione del suo ufficio la disponibilità e il possesso delle somme destinate ai progetti commissionati dalla Regione e finanziati con fondi Por si sarebbe appropriato delle stesse stipulando un contratto di affitto per una sede a Roma a proprio esclusivo beneficio, dirottando le risorse alle finalità cui erano destinate. Beneficiaria del contratto sarebbe stata Cairo, (segretaria generale I Sud nel mondo, oltre che collaboratrice della Fondazione Calabresi nel Mondo). Una condotta che avrebbe procurato alla Regione un danno di 9.979,60, pari al valore dei canoni corrisposti per l’affitto del locale.