Un turista americano è stato arrestato in Israele per aver distrutto due preziose sculture al Museo israeliano di Gerusalemme. A dare conferma della notizia sono state le forze di polizia locali. L’uomo, 40 anni, è stato fermato dagli agenti dopo una segnalazione del personale di sicurezza dell’istituzione culturale.
Secondo quanto si legge sul Jersualem Post, sono state danneggiate due statue romane risalenti al II secolo d.C.. La polizia locale ha anche inviato una dichiarazione alla Cnn dopo spiega l’accaduto.
“Ieri (giovedì 5 ottobre, ndr) nel tardo pomeriggio, la Polizia di Gerusalemme ha ricevuto una segnalazione dal personale della sicurezza del Museo Israeliano, in cui veniva riferito che un visitatore aveva intenzionalmente distrutto statue dal significativo valore finanziario esposte nel museo, causando un danno gravissimo”, si legge nella nota.
L’uomo, cittadino americano, è stato portato alla stazione di Moriah, nella capitale israeliana, per essere interrogato, hanno aggiunto le forze dell’ordine locali. “Da una prima indagine, è emerso che il sospettato avrebbe compiuto il gesto perché riteneva le sculture “idolatre” e contrarie alla Torah”.
Affermazione negata dal legale dell’uomo, Nick Kaufman, che non vedrebbe nel gesto un atto di fondamentalismo religioso. L’avvocato ha invece sostenuto che il 40enne soffrirebbe di disturbi mentali. Apparso in tribunale venerdì 6 ottobre, per lui è stata disposta dal giudice la custodia in carcere fino a lunedì, mentre le indagini della polizia proseguono.
In una mail inviata alla Cnn, Kaufman avrebbe scritto: “Il mio cliente non ha compiuto un azione di fanatismo iconoclasta. Le sue azioni prima dell’incidente suggeriscono che abbia sofferto di una condizione conosciuta e nota come Sindrome di Gerusalemme”. La sindrome di cui parla l’avvocato è una rara condizione per la quale i turisti rimarrebbero talmente coinvolti nella storia della città tanto da dissociarsi dalla realtà e immedesimarsi in figure bibliche.