Dl sanità Calabria, Pisani (M5s): “Interventi su carenza medici specialistici”

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“Non solo il risanamento della sanità calabrese, non solo interventi per allontanare la mano della politica dalla sanità, ma anche, finalmente, misure per scongiurare la carenza dei medici specialistici. Ed è su questo che voglio concentrare il mio intervento in quest’Aula. L’attuale situazione emergenziale in questo senso è stata causata da una politica miope che non è stata in grado di programmare in modo idoneo. Oggi non vi è una reale carenza di laureati in medicina e chirurgia bensì un numero insufficiente di laureati che possono acquisire il titolo di specializzazione”. Così Pino Pisani, componente del Movimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità, intervenendo nell’Aula del Senato sul decreto Calabria.

“Si tratta – ha spiegato – del cosiddetto imbuto formativo che si crea per il limitato accesso ai percorsi di formazione e specializzazione, determinato dalla programmazione di un numero di borse di studio per la specializzazione nettamente inferiore rispetto al numero di specialisti necessario e richiesto dalle strutture pubbliche. Si calcola che, attualmente, siano circa 8.000 i medici che non hanno accesso alla formazione specialistica. Come accade in altri Paesi dell’Unione Europea, il decreto oggi in discussione prevede la possibilità di ammissione dei medici e dei medici veterinari in formazione specialistica, iscritti all’ultimo anno del relativo corso, alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati, all’esito positivo delle medesime procedure, in graduatoria separata. Coloro che saranno collocati in questa graduatoria potranno essere assunti a tempo determinato.

“Si tratta – ha spiegato – del cosiddetto imbuto formativo che si crea per il limitato accesso ai percorsi di formazione e specializzazione, determinato dalla programmazione di un numero di borse di studio per la specializzazione nettamente inferiore rispetto al numero di specialisti necessario e richiesto dalle strutture pubbliche. Si calcola che, attualmente, siano circa 8.000 i medici che non hanno accesso alla formazione specialistica. Come accade in altri Paesi dell’Unione Europea, il decreto oggi in discussione prevede la possibilità di ammissione dei medici e dei medici veterinari in formazione specialistica, iscritti all’ultimo anno del relativo corso, alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati, all’esito positivo delle medesime procedure, in graduatoria separata. Coloro che saranno collocati in questa graduatoria potranno essere assunti a tempo determinato.

Questa formazione consentirà inoltre agli specializzandi, su base volontaria, un percorso professionalizzante che le risorse e disponibilità attuali delle cliniche universitarie non riescono a garantire, anche per la mancata corrispondenza alle norme di accreditamento da parte di alcune scuole di specializzazione. Insomma, troviamo soluzioni a questioni che, prima di noi, non sono state affrontate”.

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