Donazione e trapianto di organi, se n’è discusso a Soveria Simeri

di Antonia Opipari – “Quello che il bruco percepisce come la fine per la farfalla è solo l’inizio” (Lao Tze). Si potrebbe riassumere così il senso del convegno La cultura del dono per una scelta in comune che si è tenuto ieri pomeriggio presso la sala consiliare del Municipio di Soveria Simeri (Cz). La tavola rotonda, organizzata dal Comune e dal Dipartimento di prevenzione e promozione della salute dell’Asp di Catanzaro, in collaborazione con l’Avis locale è stata l’occasione per discutere di donazione e trapianto di organi anche attraverso la testimonianza emozionata ed emozionante dello stesso primo cittadino soveritano Amedeo Mormile il quale qualche tempo fa ha ricevuto un cuore. «Ricordo quando ero in ospedale e a furia di entrarvi e uscirvi cominciammo a conoscerci un po’ tutti, quelli che avevamo più o meno la stessa patologia… ecco lì s’innescò un meccanismo strano perché, nonostante provassimo l’uno per l’altro un forte sentimento di solidarietà, ci guardavamo bene dall’affezionarci: non sapevamo come sarebbe andata a finire e non potevamo permetterci di soffrire» ha raccontato il sindaco il quale ha continuato: «Abbiamo voluto parlarne perché è basilare capire l’importanza del donare gli organi dopo la morte e, sono soddisfatto nel vedere che il registro dei donatori a Soveria Simeri ha il 100% degli iscritti». Il seminario è stato moderato da Maria Rita Albanese, farmacista che per esperienza avuta con pazienti trapiantati, ha parlato della necessità di diffondere il valore della prevenzione e della consapevolezza di un tema che, per quanto intimo, può contribuire ad aumentare il desiderio di salvare delle vite quando non c’è più niente altro da fare; «oggi l’Italia è al terzo posto in Europa tra i paesi con il più alto numero di donatori» ha spiegato la dottoressa, ricordando anche che prima della vicenda del piccolo Nicholas Green, ucciso sulla Salerno-Reggio Calabria nel ’94 che con i suoi organi salvò ben sette altre vite, di donazione si parlava poco se non affatto. Ora fortunatamente non è più così ma sull’argomento esistono ancora tanti “falsi miti” che le dottoresse Grande, Macrina e Anfosso hanno sfatato nei loro interventi.

Anna Grande dell’AOPC di Catanzaro ha parlato di tutto ciò che succede dalla donazione al trapianto di un organo sottolineando che «non può esistere esportazione se prima non viene fatta una diagnosi di morte certa». A farle eco su questo assunto Marisa Macrina, referente per la formazione del centro regionale trapianti che ha precisato: «Il corpo è nostro e così come possiamo decidere come vivere possiamo scegliere cosa fare di noi dopo la morte e dobbiamo deciderlo prima. Una volta non era possibile, oggi si può. Il trapianto è una terapia che permette a qualcun altro di vivere, non bisogna dimenticarlo!». Rosa Anfosso del Dipartimento di prevenzione e promozione della salute dell’Asp di Catanzaro ha argomentato circa la cultura della donazione, mentre Don Giuseppe ha diffuso il valore della solidarietà. Seduti al tavolo dei relatori c’erano anche il presidente Avis provinciale Franco Parrottino e Francesco Grande dell’Avis di Soveria Simeri, il vicesindaco di Simeri Crichi (Cz) Eugenio Grande e l’insegnante dell’Istituto Comprensivo Donata Perri.

Anna Grande dell’AOPC di Catanzaro ha parlato di tutto ciò che succede dalla donazione al trapianto di un organo sottolineando che «non può esistere esportazione se prima non viene fatta una diagnosi di morte certa». A farle eco su questo assunto Marisa Macrina, referente per la formazione del centro regionale trapianti che ha precisato: «Il corpo è nostro e così come possiamo decidere come vivere possiamo scegliere cosa fare di noi dopo la morte e dobbiamo deciderlo prima. Una volta non era possibile, oggi si può. Il trapianto è una terapia che permette a qualcun altro di vivere, non bisogna dimenticarlo!». Rosa Anfosso del Dipartimento di prevenzione e promozione della salute dell’Asp di Catanzaro ha argomentato circa la cultura della donazione, mentre Don Giuseppe ha diffuso il valore della solidarietà. Seduti al tavolo dei relatori c’erano anche il presidente Avis provinciale Franco Parrottino e Francesco Grande dell’Avis di Soveria Simeri, il vicesindaco di Simeri Crichi (Cz) Eugenio Grande e l’insegnante dell’Istituto Comprensivo Donata Perri.

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