Donna aggredita a Soverato, il Comune si costituirà parte civile

La donna - che aveva lavorato nello stabilimento balneare come lavapiatti, aveva filmato tutto col suo cellulare prima di lanciare il contenuto sul web
Donna aggredita a Soverato

Il Comune di Soverato si costituirà parte civile in merito alla vicenda che ha visto una donna di origini nigeriane essere picchiata dal suo ex datore di lavoro “dopo aver chiesto di essere pagata”. Il presidente del consiglio comunale, Salvatore Riccio, ha infatti preso ufficialmente le distanze dalla violenza subita da Beauty Davis, la giovane che ha denunciato il suo ex titolare per violenza e minacce. Il video (LEGGI) della vicenda era diventato virale in poche ore. La donna – che aveva lavorato nello stabilimento balneare come lavapiatti, aveva filmato tutto col suo cellulare prima di lanciare il contenuto sul web.

Il sindaco di Soverato, Daniele Vacca, aveva già preso le distanze da quanto accaduto al Mare Nostrum della località turistica. Sull’episodio sta indagando la Procura della Repubblica per fare maggiore chiarezza e ricostruire la vicenda nei minimi dettagli. Beauty avrebbe denunciato ai Carabinieri di avere lavorato “molte più ore di quelle previste nel contratto siglato” e di non essere stata pagata come pattuito.

Il sindaco di Soverato, Daniele Vacca, aveva già preso le distanze da quanto accaduto al Mare Nostrum della località turistica. Sull’episodio sta indagando la Procura della Repubblica per fare maggiore chiarezza e ricostruire la vicenda nei minimi dettagli. Beauty avrebbe denunciato ai Carabinieri di avere lavorato “molte più ore di quelle previste nel contratto siglato” e di non essere stata pagata come pattuito.

La replica del titolare

Versione contestata dal titolare del lido che, “pur dando atto della reciproca animosità dell’episodio ripreso – ha dichiarato – deve darsi parimenti contezza di quanto effettivamente accaduto prima delle riprese. La ex dipendente – a dire dell’uomo – si era portata all’interno dei locali, sedendosi a centro sala, da diverse ore e nonostante già regolarmente remunerata a mezzo bonifico, impediva, in buona sostanza il regolare svolgimento dei servizi di balneazione e di ristorazione, e con ingiustificata fermezza reiterava, urlando, la infondata pretesa di pagamento in verità già assolta”. L’imprenditore dello stabilimento balneare Mare Nostrum, infine, avrebbe ammesso la violenza verbale, ma nessun altra violenza fisica. L’indagine farà luce e mettera la parola fine a quanto accaduto.

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