Donna d’urgenza all’ospedale di Cosenza, sta bene

Emergenza Covid

Sta bene la donna trasferita dall’ospedale di Cetraro, alla 32esima settimana di gestazione, giunta all’ospedale di Cosenza “in gravissime condizioni, con ipertensione resistente alla terapia farmacologica e con successiva evoluzione in un quadro di HELLP, complicata nell’immediato post taglio cesareo, da grave patologia multi organo, tale da rendere necessario l’immediato trasferimento nell’Unità di Terapia Intensiva e Rianimazione diretta dal dr. Pino Pasqua”.

Lo comunica la direzione dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. “Durante la degenza in Rianimazione, la paziente affetta da grave emolisi, epatopatia e grave anemizzazione, è stata sottoposta a monitoraggio e supporto dei parametri vitali e grazie al lavoro sinergico delle UUOOCC di Anestesia e Rianimazione, Ginecologie e Ostetricia, Ematologia, Radiologia Interventistica e il Centro Trasfusionale, – si legge nella nota – è stata sottoposta ad una serie di interventi diagnostici terapeutici, tra i quali la plasmaferesi terapeutica e l’embolizzazione del vaso sanguinante”. La terapia somministrata ha consentito una completa stabilizzazione dei parametri vitali. “La sindrome di HELLP – ha spiegato il dr. Pino Pasqua, direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione,– è una patologia rara e grave. La diagnosi precoce scongiura casi limite come quello che abbiamo trattato. In genere le pazienti in cui si sospetta una sindrome di HELLP devono essere ospedalizzate e osservate in terapia intensiva, causa la possibilità di repentino peggioramento”.

Lo comunica la direzione dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. “Durante la degenza in Rianimazione, la paziente affetta da grave emolisi, epatopatia e grave anemizzazione, è stata sottoposta a monitoraggio e supporto dei parametri vitali e grazie al lavoro sinergico delle UUOOCC di Anestesia e Rianimazione, Ginecologie e Ostetricia, Ematologia, Radiologia Interventistica e il Centro Trasfusionale, – si legge nella nota – è stata sottoposta ad una serie di interventi diagnostici terapeutici, tra i quali la plasmaferesi terapeutica e l’embolizzazione del vaso sanguinante”. La terapia somministrata ha consentito una completa stabilizzazione dei parametri vitali. “La sindrome di HELLP – ha spiegato il dr. Pino Pasqua, direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione,– è una patologia rara e grave. La diagnosi precoce scongiura casi limite come quello che abbiamo trattato. In genere le pazienti in cui si sospetta una sindrome di HELLP devono essere ospedalizzate e osservate in terapia intensiva, causa la possibilità di repentino peggioramento”.

Redazione Calabria 7

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