La denuncia dei familiari di Anna Biafora, 49enne cui decesso è stato segnalato all’Agenzia italiana del farmaco. Le era stato inoculata, in un centro vaccinale della Croce Rossa di Crotone, una dose di Astrazeneca sospettata di essere possibile conseguenza della morte prematura. Per la scomparsa di Anna Biafora, avvenuta il 27 giugno 2021, sono quattro gli indagati per omicidio colposo. Si tratta di tre dottori del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Crotone e del medico che il 30 maggio 2021 ha disposto la vaccinazione con Astrazeca. La Procura della Repubblica di Crotone, rappresentata dal sostituto procuratore Pasquale Festa, dopo l’esposto della famiglia Biafora ha disposto l’autopsia eseguita ieri. Due i consulenti della Procura che consegneranno l’esito dell’esame autoptico tra 90 giorni. Assistiti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cazza la famiglia chiede chiarimenti sulle cure ricevute al Pronto soccorso.e sul perché le sia stato somministrato Astrazeneca visto che soffriva di patologie che avrebbero fatto optare per altre soluzioni.
Le visite in Pronto Soccorso
Le visite in Pronto Soccorso
La signora Biafora, infatti, è stata portata per due volte presso il pronto soccorso di Crotone. La prima volta il 7 di giugno (9 giorni dopo il vaccino) a causa di un forte dolore allo stomaco ed è stata rimandata a casa dopo circa 15 ore con una diagnosi di gastrite. Il dolore allo stomaco persistente è uno dei sintomi da tenere in considerazione, secondo le più recenti schede dell’Ema (European medicines agency) per eventuali gravi effetti collaterali della vaccinazione anti covid. Anna Biafora è dovuta tornare al pronto soccorso giorno 8 giugno ancora con forti dolori allo stomaco e da quel giorno la donna di Verzino non è più uscita dall’ospedale: è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Crotone dove è morta dopo 21 giorni.