“Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza. Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Puntiamo a ridurre momenti di incontro e afflusso sui mezzi”. E’ quanto afferma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito alle misure dell’ultimo Dpcm.
“La politica – afferma relativamente alle critiche di alcuni esponenti della maggioranza – non soffi sul fuoco del malessere sociale per qualche consenso nei sondaggi. Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti rendendo così più facile fare i tracciamenti. Ora è il momento della responsabilità. La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e – ribadisce il premier – non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi”.
“La politica – afferma relativamente alle critiche di alcuni esponenti della maggioranza – non soffi sul fuoco del malessere sociale per qualche consenso nei sondaggi. Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti rendendo così più facile fare i tracciamenti. Ora è il momento della responsabilità. La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e – ribadisce il premier – non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi”.
Misure di sotegno
“La decisione di chiudere le sale da concerto e i teatri è oggettivamente ‘grave’ poiché tali spettacoli costituiscono alimento per lo spirito, nutrimento per l’anima. E’ una decisione – rispondendo all’appello del maestro Riccardo Muti – che non abbiamo preso a cuor leggero perché siamo consapevoli che tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo stanno soffrendo enormi difficoltà ormai da molti mesi. Ho apposto la mia sottoscrizione solo quando siamo stati sicuri di potere approvare nel Cdm un decreto-legge che consentirà di erogare ristori immediati e misure di sostegno. Siamo costretti a fare questi ulteriori sacrifici. Ma non intendiamo – conclude Conte – affatto rinunciare alla bellezza, alla cultura, alla musica, all’arte, al cinema, al teatro”.