Si è celebrato nella giornata di ieri, venerdì 20 gennaio, davanti al gup del Tribunale di Catanzaro, il processo in sede di giudizio abbreviato a carico di Luciano Bevilacqua, di 34 anni, e Davide Bevilacqua, di 29 anni, entrambi imputati del reato di detenzione illegale di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hashish e marijuana.
Il processo si è concluso con la condanna di Davide Bevilacqua (difeso dall’avvocato Maria Airello) alla pena di tre anni di reclusione con sostituzione della misura cautelare in carcere in quella degli arresti domiciliari. Assolto, invece, per non aver commesso il fatto Luciano Bevilacqua, con conseguente rimessione in libertà dello stesso.
Il processo si è concluso con la condanna di Davide Bevilacqua (difeso dall’avvocato Maria Airello) alla pena di tre anni di reclusione con sostituzione della misura cautelare in carcere in quella degli arresti domiciliari. Assolto, invece, per non aver commesso il fatto Luciano Bevilacqua, con conseguente rimessione in libertà dello stesso.
In particolare, la difesa di quest’ultimo aveva sostenuto l’assoluta estraneità di Luciano Bevilacqua che, al momento del fermo di polizia, si trovava occasionalmente a bordo dell’auto del coimputato Davide Bevilacqua il quale, nella circostanza, gli aveva dato un passaggio per raggiungere la propria abitazione.
Decisiva, a tal proposito, la deposizione di Davide Bevilacqua, il quale si è attribuito la totale responsabilità della detenzione. Scagionato, invece, lo zio, che, nella circostanza, si trovava “occasionalmente” e “inconsapevolmente” a bordo dell’auto nella quale, il 19 agosto 2022, nel quartiere Lido di Catanzaro, è stata rinvenuta la sostanza. “Finalmente – commenta l’avvocato Piero Chiodo – dopo oltre cinque mesi di ingiusta carcerazione abbiamo ottenuto giustizia”.