Drug Family, market della droga nel fortino rom di Catanzaro: 22 condanne (NOMI)

Il gup assolve quattro imputati nell'ambito dell'inchiesta sull’esistenza di un’organizzazione criminale su base familiare nell’area sud della città

di Gabriella Passariello- Ventidue condanne e quattro assoluzioni. Si chiude il primo capitolo giudiziario per i 26 imputati, giudicati con rito abbreviato, coinvolti nell’inchiesta Drug Family, che ha portato gli uomini della compagnia dei Carabinieri di Catanzaro, guidati dal colonnello Roberto di Costanzo e della Squadra mobile della Questura del capoluogo calabrese diretta da Fabio Catalano a notificare ad ottobre dello scorso anno 30 misure cautelari di cui 18 in carcere, 10 ai domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Regge l’impianto accusatorio dei pubblici ministeri Chiara Bonfadini e Anna Chiara Reale, che nel corso della requisitoria hanno sottolineato l’esistenza di un’organizzazione criminale su base familiare, operante nell’area sud della città di Catanzaro, nel quartiere Aranceto, puntando su un sodalizio ben strutturato e con specifici ruoli assegnati ad ogni suo componente, a partire dai promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli esecutori nella distribuzione al minuto di hashish, cocaina ed eroina. I pm hanno parlato inoltre di un’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione di droga ai fini di spaccio, estorsione, per poi chiedere condanne, a pene comprese tra i venti e i quattro anni di reclusione. Tra i condannati anche l’ex collaboratrice di giustizia Natascia Paparazzo, detta Occhianera, (alla quale sono stati inflitti 8 anni e 8 mesi), che ha consentito ad investigatori e magistrati di fare quadrato sull’associazione capeggiata da Marco Passalacqua, che ha incassato una condanna a 18 anni di reclusione

Le condanne del gip e le richieste di pena della Dda

Le condanne del gip e le richieste di pena della Dda

Il gup del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco, dopo aver sentito anche le arringhe difensive dei legali Giuseppe Vetrano, Alessandro Guerriero, Gregorio Viscomi, Mary Aiello, Francesco Ansani, Antonio Ludovico, Giuseppe Menzica, Piero Chiodo, che hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti, ha condannato Nino Berlingiere, 5 anni e 25mila euro di multa (la Dda ha chiesto 5 anni e 20mila euro di multa);  Cosimo Bevilacqua, (25enne), 4 anni e 8 mesi e 20mila di multa (la Dda ha invocato 4 anni, 8 mesi di reclusione e 20mila euro di multa); Cosimo Bevilacqua, (24enne), detto Coccolino, 5 anni e 8 mesi e 40 euro di multa (la Dda ha invocato 5 anni, 4 mesi e 20mila di multa);  Luciano Bevilacqua, 4 anni di reclusione e 18mila di multa (la Dda ha invocato 4 anni e 18mila euro di multa); Massimo Bevilacqua, detto U Malloscio, 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa (la Dda ha invocato 4 anni, 4 mesi, 18mila euro di multa); Maurizio Bevilacqua, 4 anni e 18mila di multa (la Dda ha invocato 4 anni, 18mila euro di multa); Luca Catania, 6 anni e 8 mesi (la Dda di Catanzaro 8 anni); Giuseppe Mungo, 7 anni di reclusione (la Dda ha chiesto 8 anni e 8 mesi di reclusione);  Natascia Paparazzo, 8 anni e 8 mesi (la Dda ha invocato 12 anni); Cosimo Damiano Passalacqua, 4 anni e 18mila euro di multa (la Dda ha invocato 4 anni e 18mila euro di multa); Daniele Passalacqua, detto Lupen, 8 anni e 4 mesi (la Dda ha invocato 12 anni); Domenico Passalacqua (20enne), 6 anni e 8 mesi (la Dda ha chiesto 6 anni e 8 mesi); Domenico Salvatore Passalacqua, detto Geppetto, 9 anni e 4 mesi (la Dda ha chiesto 12 anni di reclusione); Enzo Passalacqua, 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa (la Dda ha invocato 4 anni, 2 mesi e 18mila euro di multa);  Franco Passalacqua, detto Bis, 9 anni e 4 mesi (la Dda ha invocato 10 anni e 8 mesi); Marco Passalacqua, detto Coccio d’olivo, 18 anni (la Dda ha chiesto 20 anni di reclusione); Rossella Passalacqua, detta Ro ro, 9 anni e 8 mesi (la Dda ha invocato 16 anni); Silvana Passalacqua, 7 anni di reclusione (la Dda ha invocato 8 anni); Angela Tropea, 15 anni (la Dda ha chiesto 20 anni); Damiano Veneziano, 8 anni e 8 mesi (la Dda ha invocato 10 anni) e Giovanni Veneziano, detto U Voi, 9 anni e 4 mesi (la Dda ha chiesto 12 anni di reclusione).

Le assoluzioni e le richieste della Dda

Il gup ha invece assolto Antonio Berlingieri, detto Pastina, (la Dda ha chiesto 8 anni), difeso dall’avvocato Alessandro Guerriero; Fabio Bevilacqua, difeso dall’avvocato Mary Aiello(la Dda ha invocato 4 anni, 4 mesi e 18mila euro di multa); Vincenzo Palleria, (la Dda ha invocato 8 anni); Fiorella Passalacqua (la Dda ha chiesto 9 anni e 4 mesi).

Lo smercio e le spie per monitorare le Forze dell’Ordine

Il business dello spaccio, dall’hashish alla marijuana, alla cocaina e alla eroina, sarebbe iniziata nell’abitazione di via Teano al civico 19 e lo smercio,  al terzo e al quarto piano dell’edificio, talvolta utilizzando per nascondere la droga l’appartamento a piano terra (LEGGI QUI).  Paparazzo ha confermato durante le sue dichiarazioni, in base a quanto risulta nell’ordinanza vergata dal gip Gaia Sorrentino, che tanto lei, che Marco Passalacqua e Domenico Salvatore Passalacqua avevano a disposizione un impianto di videosorveglianza per controllare gli accessi agli appartamenti ed eventuali incursioni delle Forze di polizia. All’esterno, invece, c’era chi faceva la guardia, avvertendoli mediante walkie talkie oppure mandando l’allerta con dei ragazzini. A tenere i rapporti con i fornitori, Marco Passalacqua, che avrebbe utilizzato un telefono, nel quale inseriva schede intestate a persone straniere e le comunicazioni avvenivano mediante Whatsapp. La donna avrebbe consegnato gli utili al marito, il quale li divideva con il fratello, ritenendo che il coniuge trattenesse per sé parte dei guadagni, custoditi sotto l’armadio della camera da letto “al riparo dalle perquisizioni”.

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