Due piantagioni di marijuana scoperte nei boschi calabresi, zio e nipote in manette

In due distinte operazioni i militari supportati da mezzi aerei hanno individuato le coltivazioni illegali che avrebbero fruttato migliaia di euro

A Cinquefrondi, i Carabinieri, nei giorni scorsi, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e dell’8° nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno rinvenuto una piantagione di marijuana in area boschiva impervia dell’altopiano della Limina. In particolare, i militari operanti, hanno individuato una piazzola aperta adibita alla coltivazione di canapa indiana di 485 piante, di altezza variabile tra 0,5 e 1,80 metri, a seguito di attenta perlustrazione del territorio in luogo difficile da raggiungere, lontano da strade e centri abitati, nelle vicinanze di una fiumara che ne garantiva l’irrigazione manuale attraverso un tubo di plastica. Le piante che, se vendute al dettaglio, una volta cresciute, avrebbero potuto fruttare diverse decine di migliaia di euro, alimentando un sempre più florido mercato illegale gestito anche dalla criminalità organizzata, sono state poi distrutte e campionate per essere sottoposte alle analisi tossicologiche da parte del RIS di Messina. L’attività di polizia rientra nella più ampia e diffusa azione di contrasto alla coltivazione illecita di cannabis, predisposta e coordinata dal Comando Gruppo carabinieri di Gioia Tauro, che ha consentito, solo nell’ultimo periodo estivo, di sequestrare nel complesso 4.000 piante in tutto il territorio della Piana di Gioia Tauro.

Piantagione di marijuana in Aspromonte

Piantagione di marijuana in Aspromonte

Sempre nell’ambito delle serrate attività di contrasto al fenomeno della coltivazione di stupefacente nel territorio, si inserisce altra attività di polizia dei carabinieri della Compagnia di Taurianova che nei giorni addietro, hanno arrestato in flagranza di reato per coltivazione illecita di sostanze stupefacenti, due soggetti originari di Platì, un 41enne e un 28enne, già noto alle Forze dell’Ordine, zio e nipote, sopresi a coltivare una piantagione di marijuana. Nella fattispecie, ad esito di un mirato servizio perlustrativo in area impervia del Parco Nazionale d’Aspromonte, precisamente in località Trepitò di Molochio e Serro Lungo di Varapodio, i carabinieri delle locali stazioni, con il supporto dello squadrone eliportato carabinieri Cacciatori di Calabria, hanno sorpreso i due, intenti a prendersi cura di una piantagione costituita da 106 piante di marijuana, con altezza variabile tra 0,5 mt e 1,5 mt. Nello specifico, i militari operanti hanno notato la presenza di tre artigianali terrazzamenti posti ad altezze differenti, delimitati da paletti, una rete metallica e del filo spinato, all’interno dei quali erano disposte in ordinate filiere le numerose piante di marijuana, nascoste tra arbusti ed erbacce. A seguito di un prolungato servizio di osservazione, i carabinieri hanno poi sorpreso i due congiunti entrare all’interno della piantagione e irrigare le piante con un tubo di gomma, prelevando l’acqua da un torrente vicino, venendo in questo frangente prontamente bloccati dai militari. Le piante che, una volta cresciute, estirpate e vendute al dettaglio, avrebbero fruttato diverse decine di migliaia di euro, sono state sequestrate e catalogate in attesa degli accertamenti tossicologici del caso presso il RIS di Messina. I due arrestati, sono stati dapprima condotti presso la Casa circondariale di Palmi del giudizio di convalida, all’esito del quale, il Tribunale di Palmi ha confermato per entrambi la custodia cautelare in carcere.

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