Verrà nominato un nuovo consulente, chiamato ancora una volta a verificare la capacità di intendere e di volere di Giuseppe Gualtieri, condannato in primo grado, con rito abbreviato, all’ergastolo per il duplice omicidio dell’ex moglie Francesca Petrolini e il suo nuovo compagno Rocco Bava, delitto avvenuto in una tabaccheria del centro storico di Davoli nel Catanzarese. La Corte di assise di appello di Catanzaro, preseduta da Fabrizio Cosentino, ha accolto la richiesta dei difensori dell’imputato, gli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino, di dichiarare nulla la prima perizia disposta dai giudici di secondo grado (accertante la capacità di intendere e volere dell’imputato) grazie alla testimonianza del consulente tecnico della difesa Massimo Cardamone, il quale oltre ad affermare in aula di non aver ricevuto avviso dell’inizio delle operazioni peritali, ha confutato la tesi a cui era giunto il professore Rolando Paterniti. Tutto rinviato al 23 marzo, giorno in cui presterà giuramento il nuovo perito Fernando Roccia.
Accecato dalla gelosia
Accecato dalla gelosia
E’ stato proprio Gualtieri, a confessare il fatto di sangue, ammettendo le sue responsabilità nel corso dell’interrogatorio di garanzia, spiegando di non avere accettato la nuova relazione sentimentale della donna, da cui Gualtieri si era separato legalmente da quasi un anno. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’imputato accecato dalla gelosia, sarebbe entrato nella tabaccheria dell’ex moglie che in quel momento si trovava con il nuovo compagno, sparando diversi colpi di pistola all’indirizzo della coppia. La proprietaria dell’attività è morta sul colpo, mentre Bava poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118. L’uomo, residente a Simbario in provincia di Vibo Valentia, pur ferito in varie parti del corpo, avrebbe tentato una fuga disperata ma è stato raggiunto dal killer all’esterno della tabaccheria. (g. p.)