È stato il capodanno più caldo del secolo, ma sta per tornare il freddo

In montagna temperature con scarti ben oltre i 10 gradi rispetto alle medie stagionali. Ma la prima perturbazione dell'anno è in arrivo. Le previsioni per i prossimi giorni

Quello del 2022 è il capodanno più caldo degli ultimi cento anni, ma le cose stanno per rimettersi a posto. Un robusto campo di alta pressione, ben esteso e consolidato in tutta l’Italia ha portato una staticità atmosferica favorevole, oltre che all’accumulo degli inquinanti, anche alla formazione di molte nebbie o nubi basse localmente persistenti.

La nuvolosità bassa nel corso della giornata del 2 gennaio diverrà via via più importante anche nel settore tirrenico. Mentre nelle aree nebbiose le temperature diurne rimangono contenute per lo scarso soleggiamento, altrove sono evidenti gli effetti della massa d’aria molto mite associata all’anticiclone, responsabile di temperature eccezionalmente alte in montagna, con scarti anche ben oltre i 10 gradi rispetto alle medie stagionali.

La nuvolosità bassa nel corso della giornata del 2 gennaio diverrà via via più importante anche nel settore tirrenico. Mentre nelle aree nebbiose le temperature diurne rimangono contenute per lo scarso soleggiamento, altrove sono evidenti gli effetti della massa d’aria molto mite associata all’anticiclone, responsabile di temperature eccezionalmente alte in montagna, con scarti anche ben oltre i 10 gradi rispetto alle medie stagionali.

All’inizio della nuova settimana l’alta pressione inizierà molto gradualmente a indebolirsi a iniziare dalle regioni settentrionali. Entro martedì al Nord assisteremo a un significativo aumento delle nuvole: lungo le creste alpine più settentrionali, in particolare tra il Piemonte e la Valle d’Aosta, saranno possibili anche alcune precipitazioni.

Dovrebbe trattarsi dell’avanguardia di una perturbazione (la prima di gennaio), non intensa, destinata a scivolare verso il Centrosud tra mercoledì 5 e l’Epifania. Questo passaggio sulla Penisola, dagli effetti ancora incerti in termini di precipitazioni, dovrebbe essere accompagnato da una maggior ventilazione e da un afflusso di aria più fredda, con un calo delle temperature verso valori più consoni al periodo.

Per quello che resta del 1 gennaio sono previste nebbie estese sulla Valle Padana e lungo le coste dell’alto Adriatico, in temporaneo diradamento o sollevamento nelle ore centrali del giorno e di nuovo in intensificazione dopo il tramonto.

Locali nebbie, per lo più serali, anche nelle valli tra l’interno della Toscana, l’Umbria e il Lazio, lungo le coste della Campania, della Sardegna e dell’Adriatico centro-meridionale; cielo grigio a causa di strati di nubi basse lungo le coste della Liguria e sul centro nord della Toscana.

Cielo in prevalenza sereno nel resto d’Italia, con pochi locali annuvolamenti sul basso versante tirrenico. Temperature massime in lieve rialzo sulle pianure del Nordovest e all’estremo Sud, in lieve calo al Centro e ovunque superiori alla media, in particolare sulle aree collinari e montuose del Centro Nord, anche di 10-15 gradi sulle Alpi occidentali.

I venti in generale deboli; moderato Maestrale sul Canale di Sicilia, sul mare Adriatico centro-meridionale e sul canale d’Otranto. Mari: mossi canale di Sicilia, Adriatico meridionale, canale d’Otranto e, al largo, anche lo Ionio; poco mossi o quasi calmi gli altri bacini.

Che tempo farà il 2 gennaio

Inizio di giornata all’insegna delle nebbie, diffuse e anche dense soprattutto in Valle Padana e sull’alto Adriatico, ma presenti anche lungo il medio Adriatico, nelle valli del Centro, nel Lazio, sulla Sardegna occidentale e in Campania. Nubi basse anche dense in Liguria e sulla Toscana, in graduale aumento nel corso della giornata anche lungo le coste tirreniche della Penisola e della Sicilia; più soleggiato nel resto del Sud e delle isole.

Nel pomeriggio nebbie in temporaneo e locale diradamento. Al di fuori delle aree nebbiose al Nord cielo da velato a parzialmente nuvoloso per il transito di nuvole medio-alte.

Dopo il tramonto nebbie di nuovo in intensificazione sulle pianure del Nord e sul medio Adriatico; a banchi anche in Puglia, nel Lazio e sull’alta Campania. Temperature: minime in senza grosse variazioni; massime per lo più in lieve calo, ma ancora oltre la norma, con gli scarti più marcati in montagna e nelle aree soleggiate.

Venti deboli, salvo rinforzi su Canale d’Otranto, Ionio e Canali delle Isole dove i mari saranno localmente mossi. Calmi o poco mossi tutti gli altri bacini.

Che tempo farà il 3 gennaio

Sulle isole, lungo il medio Adriatico, in Puglia e sui settori ionici del Sud tempo prevalentemente soleggiato, con locali nebbie al mattino in Puglia, sulla Sardegna e sul mare Adriatico.

In Liguria e sui versanti tirrenici della Penisola cielo molto nuvoloso, con possibili pioviggini sul nord della Toscana. Cieli grigi per nebbie e strati bassi sulla Valle Padana e sulle coste dell’alto Adriatico; su Alpi e Prealpi parzialmente soleggiato, con passaggio di nuvolosità a quote medio alte.

Le temperature, in generale ancora miti e superiori alla norma, subiranno un calo sulle Alpi e all’estremo Sud, un leggero aumento sulla pianura padana, sul Lazio e in Toscana.

Venti: inizialmente deboli quasi ovunque, nel corso della giornata diverranno moderati, per lo più occidentali, sui mari di ponente e sui bacini più meridionali. Dalla sera forte Libeccio sul basso mar Ligure. Mari: da poco mossi a mossi i mari di ponente, il canale di Sicilia ed il basso Ionio, calmo o poco mosso l’Adriatico.

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