(ndl) Repubblica.it lo ha individuato ed anche intervistato dopo l’episodio che lo ha visto protagonista di un inedito sabotaggio politico all’impianto audio nel corso del comizio di Salvini a Soverato (Catanzaro)
Del resto non si tratta di uno sconosciuto ma anzi una vecchia conoscenza tra quanti (e non solo loro) manifestano concretamente la loro opposizione al sistema in Calabria.
Del resto non si tratta di uno sconosciuto ma anzi una vecchia conoscenza tra quanti (e non solo loro) manifestano concretamente la loro opposizione al sistema in Calabria.
Si chiama Francesco Noto (Ciccio per tutti) ed abita a Cosenza dove più volte si è esposto nelle azioni di ‘PrendoCasa’ a favore dei senzatetto.
“Sabato sera – come riporta l’edizione online del quotidiano nazionale – si trovava dalle parti del palco di Salvini e qui “mi sono accorto che qualcuno aveva lasciato le chiavi attaccate al generatore, per di più vicino alle transenne. All’ennesima bugia che ho sentito, ho solo pensato che non se ne poteva più, le ho prese e le ho gettate lontano, forse sul tetto di un lido vicino”.
Qualcuno deve aver notato il gesto repentino dell’attivista calabrese, ma – a detta dello stesso Noto – quando alcuni Carabinieri sono andati a prelevarlo per portarlo in una camionetta e identificarlo sembravano quasi divertiti che preoccupati o peggio arrabbiati.
“Poco dopo però – continua il racconto dell’attivista – si è avvicinato un agente in divisa antisommossa, mi ha tirato giù dal mezzo e mi ha spinto verso il parafango, procurandomi lievi escoriazioni e contusioni per i quali farò certamente denuncia”.
Il gesto estemporaneo quanto goliardico, seppur venato di forte connotazione politica, ha già entusiasmato gli oppositori di Salvini che sul web inneggiano al ‘Sandokan’ ed allo ‘Zorro’ calabrese.