Ecco la scuola dove la retta si paga in bottiglie di plastica usate da riciclare

La scuola ha trovato un espediente per aiutare i genitori: le quote di iscrizione si pagano non in contanti, ma con le bottiglie di plastica
assunzioni scuole

In Nigeria, la dispersione scolastica è un problema grave e difficile da risolvere: le famiglie, spesso, non hanno fondi a sufficienza per saldare le rette. Ma la Morit International School, che si trova a Lagos, ha trovato un espediente per aiutare i genitori: le quote di iscrizione si pagano non in contanti, ma con le bottiglie di plastica raccolte per strada. Ogni bottiglia equivale ad alcune naire nigeriane (la valuta locale): la plastica raccolta viene pesata e serve per regolare i conti con la scuola. Inoltre, sebbene sia compito esclusivo dei genitori raccogliere le bottiglie per pagare le tasse scolastiche, ad ogni alunno viene chiesto di portare a scuola cinque bottiglie al giorno per imparare ad essere un bambino «ecologicamente responsabile per il futuro”. È stato Patrick Mbamarah, insegnante di Ajegunle, un’area povera di Lagos, ad architettare questo nuovo sistema di pagamento. Nel 2015 ha fondato la Morit International School, conosciuta anche come Green Minds Academy, e ha voluto, fin dall’inizio, che le tasse universitarie fossero le più basse possibili. “Sono cresciuto qui. Questo è il mio modo di restituire qualcosa alla mia comunità“, spiega al Guardian

Il sistema di pagamento in plastica

Il sistema di pagamento in plastica

“La Nigeria ha un numero eccessivo di bambini che non vanno a scuola. Questa consapevolezza mi fa male, quindi ho deciso di fornire un’istruzione a prezzi accessibili, qualunque cosa accada, e questo significa voler superare qualsiasi difficoltà. Mi sono appassionato a quello che sto facendo”. La retta era di 10.200 naira (circa 20 euro) per la scuola materna e di 11.200 naira (circa 22 euro) per la primaria. “Ma, con mia grande sorpresa, molti genitori avevano ancora difficoltà finanziarie e non potevano comunque pagare le tasse”, spiega l’insegnante. Che, a quel punto, ha cercato altre strade per raccogliere fondi. Da persona attenta all’ambiente, ha ideato il progetto educativo Recycles Pay. Nel 2019, la Morit International School ha iniziato a collaborare con due aziende per il riciclo dei rifiuti, l’African Cleanup Initiative e Wecyclers. La partnership biennale ha aiutato i genitori a pagare le tasse, che possono essere saldate con le bottiglie raccolte dalla strada. Nessuno si arricchisce, ma tanti bambini che, diversamente, non potrebbero andare a scuola, ricevono un’istruzione adeguata. Flourish Jimmy, un insegnante part-time di matematica e inglese, ha spiegato che, nonostante il basso stipendio che lo costringe a svolgere un lavoro secondario come insegnante privato, non smetterebbe mai di lavorare alla Morit International School. «Onestamente, dal punto di vista finanziario, riusciamo a malapena a tenere tutto insieme, ma ho visto quello che Mbamarah stava facendo e volevo farne parte anch’io. Insegnare ai miei studenti è appagante perché so di aggiungere valore alle loro vite“. (VanityFair)

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