di Nico De Luca
Dopo aver interpellato l’ex deputato PD Barbanti e quello attuale della LEGA Furgiuele, il giro di ricognizione che Calabria7 sta conducendo tra i maggiorenti della politica di Lamezia Terme, approda sul versante del Movimento varato da Beppe Grillo e Casaleggio, ora forza di Governo a tutti gli effetti.
Dopo aver interpellato l’ex deputato PD Barbanti e quello attuale della LEGA Furgiuele, il giro di ricognizione che Calabria7 sta conducendo tra i maggiorenti della politica di Lamezia Terme, approda sul versante del Movimento varato da Beppe Grillo e Casaleggio, ora forza di Governo a tutti gli effetti.
Qui, nella città della Piana della provincia catanzarese, quando il teorico della rivolta popolare era solo una star del piccolo schermo, il nome Cinquestelle era associato ad un omonimo circuito televisivo che guidato dall’imprenditore-editore Francesco Grandinetti (poi anche politico) aveva propagato in tutta Italia una sindacation di successo, precocemente tramontata.
Ora, a Lamezia Terme, Cinquestelle è solo politica, impersonata dal deputato integralista Giuseppe D’Ippolito che, pur con qualche difficoltà, siamo riusciti a contattare sugli argomenti cardine di questi giorni.
Onorevole, tra pochi giorni il Consiglio di stato si esprime sul commissariamento di Lamezia: preferirebbe votare subito ma con i conseguenti tempi ridotti; o meglio far finire la legislatura precedente e preparare liste affidabili con campagna elettorale adeguata?
“Meglio votare subito ma credo che vada rispettata l’autonomia del Consiglio di Stato, chiamato a giudicare su una questione molto delicata qual è il commissariamento del Comune di Lamezia Terme.
Perciò ora preferisco, per ragioni di doveroso rispetto istituzionale, non pronunciarmi a riguardo. Conoscete la mia posizione, già espressa in tempi lontani dall’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato”.
C’è un modo per scongiurare ulteriori rischi di infiltrazioni nelle liste e quindi garantire la tenuta del consiglio comunale?
“Sì, ne avevo già parlato nei mesi scorsi. I partiti devono formalmente impegnarsi a non candidare nelle proprie liste soggetti potenzialmente vicini a organizzazioni criminali.
Si tratta, in primo luogo, di un obbligo etico, oggi quantomai necessario alla luce dei numerosi scioglimenti per infiltrazioni che sono avvenuti in Calabria, che hanno spesso causato la paralisi dell’azione amministrativa e della vita democratica delle comunità locali. Vedremo quali forze politiche sapranno essere coerenti con l’annunciato rinnovamento.
Noi del Movimento 5 Stelle facciamo sempre un controllo preventivo delle candidature e non cerchiamo i voti della ‘ndrangheta”
Il nuovo connubio di governo PD-5Stelle puo aprire nuovi fronti d’alleanza amministrativa anche a Lamezia Terme?
“Mi sono già espresso anche su questo aspetto: uno è l’accordo di governo M5S-Pd, che ha consentito agli italiani e all’Italia di evitare l’aumento dell’Iva e tutte le disastrose conseguenze economiche e sociali che sarebbero scaturite da elezioni anticipate; altro è, invece, la realtà territoriale, in cui, come noto, il Movimento 5 Stelle, anche in forza di un recente pronunciamento dei suoi attivisti, si può coalizzare solo con forze di estrazione civica e non con partiti”.
Quali sono le prime tre cose più urgenti di cui il prossimo sindaco dovrà occuparsi?
Crede nell’Area vasta come ipotesi di sviluppo?
“Non è sufficiente parlare di Area vasta in sé, perché occorre dare dei contenuti specifici a questo orizzonte. Auspico, nel merito, il più aperto confronto tra tutti gli autori politici, istituzionali, sociali ed economici del territorio”
Favorevole alla riduzione del numero di parlamentari?
“Certamente sì, in quanto è un punto qualificante del Movimento 5 Stelle, che ha sempre inteso la politica come servizio per i cittadini e non come mestiere o come ambito privilegiato”