“L’adrenalina della campagna elettorale è terminata, ma il fuoco e la passione si sono accesi ancora di più dopo una elezione che ci ha visti protagonisti. Perché in soli due mesi dall’unione tra Calenda e Renzi con la formazione della nostra nuova casa, siamo riusciti a portare un risultato straordinario. E bisogna ripartire e pedalare forte proprio dal nostro 4%”. Lo afferma Annunziata Paese del Terzo Polo.
“Siamo vivi e nati pronti”
“Siamo vivi e nati pronti”
Secondo Paese “non sono pochi i voti che abbiamo ricevuto e sono soprattutto voti dati non con la pancia, ma con un ragionamento, voti che hanno voluto segnare un primo passo importante. Siamo vivi e siamo qui. Qui non molla nessuno e sono già a lavoro per proporre e organizzare riunioni e far scendere i vertici di un partito che ha iniziato il suo viaggio proprio il 26 settembre. Il giorno dopo di queste elezioni per tutti noi ha rappresentato il punto di partenza di un nuovo modo di fare politica. Quello del ritorno alla partecipazione con i nostri giovani che già mi hanno inondato il telefonino di messaggi di incoraggiamento e nello stesso tempo di tanto affetto nei miei riguardi. Li ringrazio e ringrazio tutti quelli che si sono spesi per questa campagna elettorale fatta con tanto coraggio e qualità”.
“Conte ha preso in giro i calabresi”
“Abbiamo portato sul tavolo i temi e gli argomenti – prosegue Paese – abbiamo pensato ad informare l’elettore di un programma completo e dettagliato sotto tutti i punti di vista. Ancora una volta in Calabria abbiamo assistito invece al voto passivo a quel voto dove la parola ‘speranza e ambizione’ non esiste, un classico voto di rassegnazione. Perché qui in questa terra si è fatta sempre così la politica. Il voto si ottiene perché ‘ti ho sistemato’, il voto si ottiene perché ‘prendo il reddito di cittadinanza’”.
Conte, secondo la rappresentante del Terzo Polo, “ha preso in giro i calabresi. E lo capiranno presto. Qui con la sola comunicazione del reddito di cittadinanza ha portato al voto tutti quelli che hanno percepito il reddito o pensano di percepirlo, ma non è così che la nostra terra può crescere. Basti pensare che a Milano e in molti posti dell’Italia produttiva Renzi e Calenda hanno preso il 35% per avere chiaro un voto che qui si è basato soltanto sul bisogno del pezzo di pane”.
“Non siamo contro il Rdc, ma…”
A giudizio di Paese “in questo contesto clientelare sono entrati anche loro, i cinque stelle, che con questo metodo del reddito di cittadinanza in pratica sono riusciti senza se e senza ma a portare al voto ragazzi di 20 anni che ricevono questo aiuto. Lo ripetiamo e non ci stancheremo mai di farlo: noi non siamo contro questo aiuto, ma siamo per il giusto aiuto magari a chi perde il posto di lavoro a 50 anni e non viziare il ragazzino con la caramella da dare già a 20 anni. Perché così ai nostri giovani fanno perdere il sogno e l’ambizione di essere determinanti per la società. Con il proprio lavoro e con la propria competenza. Non vogliamo far addormentare i cervelli freschi della nostra terra con questo reddito dato a tutti senza nessun tipo di visione”.
“Noi – ribadisce la rappresentante del Terzo Polo – siamo vivi e siamo qui e se ne renderanno conto anche i nostri parlamentari calabresi a cui auguro un buon lavoro, ma nello stesso tempo li invito ad avere un confronto perché da questa nuova forza politica nata da soli tre mesi possono arrivare giusti suggerimenti per cercare di far cambiare marcia veramente alla nostra regione. Sono molto determinata e rimando al mittente le analisi di un voto forse troppo frettoloso da parte di qualche giovane cronista calabrese. Perché scrivere che questo movimento ‘forse scomparirà’ è una grande sciocchezza. Siamo solo all’inizio di questo viaggio e siamo già tanti”.
“Staremo sempre in mezzo alla gente”
“Non ci stancheremo mai di stare in mezzo alla gente in presenza. È tempo di sguardi e di occhi. E noi abbiamo occhi da tigre. Affamati di politica sana. Di quella politica che crea le condizioni per il posto di lavoro. La politica è servizio e non scambio. Insieme siamo pronti a costruire un grande futuro e sappiamo che il lavoro da fare è tanto, ma non siamo nati stanchi. Siamo nati pronti” conclude Paese.