Emergenza cinghiali, Gallo chiama il Parlamento

Cinghiali in città e nei centri abitati, Alecci: "Bisogna correre ai ripari"

“Abbiamo già dato mandato agli uffici di valutare la portata del pronunciamento della Corte Costituzionale. Valutiamo modifiche alla normativa regionale per arginare l’emergenza, ma occorre un intervento del Parlamento per soluzioni definitive”. Lo dice l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando la sentenza con cui la Consulta – nei giorni scorsi – ha sancito la legittimità costituzionale della legge regionale delle Marche, recante “norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria”, nella parte in cui prevede che nell’attuazione dei piani venatori le guardie venatorie provinciali possano avvalersi anche dei proprietari o conduttori dei fondi, purchè muniti di licenza per l’esercizio venatorio.

“Il Dipartimento – dice Gallo – già da qualche giorno è impegnato in una compiuta e approfondita valutazione dei contenuti della sentenza, al fine di verificare se e quali innovazioni possano essere eventualmente innestate nella legislazione regionale calabrese per rendere più efficiente le attività di contenimento dell’emergenza, se del caso anche attraverso la presentazione di uno specifico progetto di legge”.

“Il Dipartimento – dice Gallo – già da qualche giorno è impegnato in una compiuta e approfondita valutazione dei contenuti della sentenza, al fine di verificare se e quali innovazioni possano essere eventualmente innestate nella legislazione regionale calabrese per rendere più efficiente le attività di contenimento dell’emergenza, se del caso anche attraverso la presentazione di uno specifico progetto di legge”.

Aggiunge Gallo: “Col nuovo piano di selezione a maggio abbiamo portato da 3.000 a 10.000 il numero di capi da abbattere e ci stiamo adoperando per non lasciar nulla di intentato allo scopo di circoscrivere l’emergenza. Tuttavia, nessuna soluzione risolutiva potrà esservi senza l’intervento del Parlamento: servono, a livello nazionale, norme più adeguate. Il ministro Bellanova, a più riprese, ha dichiarato di avere ben presente questa necessità e di ritenerla condivisibile, chiarendo tuttavia come le perplessità del ministero dell’ambiente frenino la svolta auspicata. Confidiamo che tale situazione di stallo possa essere presto superata, anche attraverso l’impegno della deputazione parlamentare calabrese ed in particolare dei deputati e senatori che sostengono il Governo Conte”.

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