Il Partito Animalista Italiano, dopo il progetto della Regione Calabria che “porterà all’abbattimento di animali”, scrive al presidente Occhiuto per l'”immediata convocazione di un tavolo tecnico” e “formalizzare un incontro con propri esperti”. Il partito ribadisce come, già in passato, e precisamente nel 2021, “fu reso pubblico un proprio Piano per il contenimento del numero dei cinghiali che dimostrava l’efficacia maggiore di soluzioni incruente, mirate e senza spargimenti di sangue, così come fatto all’estero, anche con l’applicazione delle nuove tecnologie. Con l’aiuto dei Fondi europei, l’impatto sarà a costo zero per agricoltori e proprietari di fondi. La risoluzione del sovrannumero dei cinghiali quindi può avvenire in modo ‘cruelty free’ e senza il necessario uso delle ‘doppiette’!.
Il Partito Animalista prosegue: “Così come si legge nel Piano, le ricerche scientifiche ed i dati di questi ultimi anni hanno dimostrato che l’uccisione di cinghiali non è servita a nulla, ma anzi ha aggravato il problema. Un esempio tra tutti, quasi sempre ignorato: se la femmina dominante viene uccisa (in genere il cinghiale più grande e facile da uccidere), il gruppo si disperde, gli animali senza guida irrompono nei campi, tutte le femmine diventano feconde più volte nell’anno e si riproducono in modo incontrollato”.
Il Partito Animalista prosegue: “Così come si legge nel Piano, le ricerche scientifiche ed i dati di questi ultimi anni hanno dimostrato che l’uccisione di cinghiali non è servita a nulla, ma anzi ha aggravato il problema. Un esempio tra tutti, quasi sempre ignorato: se la femmina dominante viene uccisa (in genere il cinghiale più grande e facile da uccidere), il gruppo si disperde, gli animali senza guida irrompono nei campi, tutte le femmine diventano feconde più volte nell’anno e si riproducono in modo incontrollato”.
Cinghiali, le soluzioni da applicare
“Soluzioni da applicare immediatamente – afferma il partito – consistono in diversi ‘step’ coordinati tra le Istituzioni locali guidate dalla Regione, tra cui: censimento periodico; controllo del numero dei cinghiali con la sterilizzazione chimica delle femmine dominanti; delimitazione delle aree con recinti; applicazione ‘in loco’ di dissuasori finanziati con fondi UE; indennizzi con procedure semplificate agli agricoltori e fondi danneggiati da branchi di cinghiali, nel termine perentorio di 30 giorni dalla ricezione della domanda, evasa con procedure semplificate e secondo parametri aggiornati ogni semestre; aggiornamento annuale sugli esiti dell’applicazione del piano triennale”.
Il Partito Animalista Italiano conclude: “Ribadendo la necessità di un tavolo tecnico tra tutti gli esperti, il Partito Animalista Italiano però ricorda, come dimostrato nel suo Piano: uccidere con l’attività venatoria incontrollata non risolve ma anzi aumenta il numero dei cinghiali e la loro incontrollata presenza. Il ‘Contenimento Mirato ed Incruento’ è l’unica reale soluzione”.