Gli USA aprono alla possibilità di utilizzare due vaccini anti-Covid diversi per effettuare il richiamo. Lo rende noto il New York Times sottolineando che questa pratica, di cui non si conoscono gli effetti perché mai sperimentata, sarà possibile solo in “situazioni eccezionali” e “per fornire ai medici più flessibilità” in questa fase di carenza di dosi. Una situazione di emergenza che non passerà facilmente prima dell’arrivo della primavera in cui tutte le Nazioni dovranno necessariamente riadattare i propri piani di vaccinazione, in attesa che la produzione dei vaccini entri a pieno regime e sperando non subisca ulteriori ritardi. Sebbene sia stato chiarito che i vaccini “non sono intercambiabili tra loro o con altri prodotti vaccinali contro il Covid-19”, perché “la sicurezza e l’efficacia di una serie di prodotti misti non sono state valutate” gli esperti americani hanno dato ugualmente il via libera a questa pratica mista. “In situazioni eccezionali – si legge – in cui il prodotto vaccinale della prima dose non può essere determinato o non è più disponibile, qualsiasi vaccino mRna contro il Covid-19 disponibile può essere somministrato a un intervallo minimo di 28 giorni tra le dose, per completare la serie”.
Ma non è questa l’unica novità che arriva da oltreoceano. L’intervallo raccomando dei 21 giorni di distanza tra la prima dose e il richiamo del vaccino (sia Pfizer-BioNTech che Moderna) potrà essere dilatato fino al doppio. Chiaramente solo nell’ipotesi in cui non fosse possibile rispettare i tempi indicati dalle case farmaceutiche. «È possibile programmare la somministrazione della seconda dose di vaccini Pfizer e Moderna – si legge – fino a 6 settimane (42 giorni) dopo la prima dose”.
Ma non è questa l’unica novità che arriva da oltreoceano. L’intervallo raccomando dei 21 giorni di distanza tra la prima dose e il richiamo del vaccino (sia Pfizer-BioNTech che Moderna) potrà essere dilatato fino al doppio. Chiaramente solo nell’ipotesi in cui non fosse possibile rispettare i tempi indicati dalle case farmaceutiche. «È possibile programmare la somministrazione della seconda dose di vaccini Pfizer e Moderna – si legge – fino a 6 settimane (42 giorni) dopo la prima dose”.