Il Codacons, in persona del vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto, e l’associazione “IQuartieri”, in persona del legale rappresentante Alfredo Serrao, hanno presentato un esposto in Procura chiedendo il sequestro del Pronto Soccorso dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e l’intervento da parte dei Nas per verificare se esistono realmente situazioni di pericolo sia per il personale sanitario che per l’utenza. Gli stessi lo definiscono “una sorta di ‘porta’ da cui il virus (il Coronavirus, ndr) potrebbe accedere e dilagare nell’intera struttura con scenari apocalittici”. “Eppure l’allarme – continuano – sembra non interessare nessuno. Non interessava al commissario Giuseppe Zuccatelli, non interessa alla Direzione Sanitaria, non interessa al Consiglio di Direzione, non interessa al Direttore della SOC di Emergenza-Urgenza e non interessa nemmeno a parte del personale, che opera nel Pronto Soccorso, ovvero le prime vittime potenziali del Covid-19”.
Nell’esposto si evidenziano diverse criticità:
Nell’esposto si evidenziano diverse criticità:
– che non esistono percorsi di sicurezza “sporchi” e “puliti” secondo i protocolli Covid
– che non esistono ascensori dedicati al Covid-19, tanto che capita di frequente che il personale
passi con pazienti No-Covid, dopo che l’impianto ha visto il transito di un paziente Covid
– che i pazienti Covid vengano portati per il Pugliese, dall’area Emergenza-Urgenza, alla Radiologia
come ai reparti di degenza Covid di nuova istituzione (ex Geriatria) con barelle di biocontenimento
di fattura artigianale, non certificate per il contenimento di un virus ad alta carica batterica.
– che non ci sia la garanzia di custodia sanitaria dei reparti, in particolare non esiste all’interno del
Pronto Soccorso, dove tutto il personale sanitario di altri reparti, come Malattie Infettive, violano la
custodia e transitano all’interno del Pronto Soccorso, come percorso più veloce per raggiungere la
degenza Covid nell’ex Geriatria.
– che gran parte del personale sanitario circoli all’interno dell’ospedale senza l’uso dei dispositivi di
protezione (cuffia, mascherina chirurgica+FFp2, camici, calzari, visiera) e di tanto si può averne
conferma dalla visione dei filmati delle telecamere del circuito chiuso di vigilanza.
Codacons e “I Quartieri” si chiedono quindi “perché all’interno del reparto di Pronto Soccorso non esista il concetto di ‘vigilanza’ quale conferma oggettiva dell’uso da parte del personale di tutti i dispositivi Dpi, oltre che alla disposizioni di sanificazione da protocollo, sempre verificata, quella che ha garantito nei primi mesi della pandemia, proprio il Pronto Soccorso?”.
Sono diversi gli interrogati:
– perchè la direzione aziendale unitamente alla direzione di reparto del Pronto Soccorso ha dato disposizioni, pena provvedimenti disciplinari, volti a nascondere alla pubblica opinione i reali dati del contagio, il cui focolaio è identificato nell’area di Emergenza Urgenza?
– perché è stato usato il reparto OBI (Osservazione Breve Intensiva) all’interno dell’area del Pronto
Soccorso per ricoverare anche temporaneamente pazienti Covid-19?
– c’è stata una violazione della sicurezza operativa del personale e dei pazienti/utenti che resta in
capo al Direttore del reparto?
– è stata garantita la sicurezza dei degenti, del personale in area OBI con l’uso di barelle
biocontenitive per i pazienti Covid ricoverati?
– perché non è stato usato come reparto temporaneo di ricovero di pazienti Covid, le stanze previste
per l’emergenza da grandi catastrofi, che sono allocate all’interno dell’area di Medicina d’Urgenza,
sempre come disponibilità del Pronto Soccorso?
– quale è stata e quale è la responsabilità in termini di garanzia sanitaria del Direttore della SOC di
Emergenza-Urgenza di fronte a palesi violazioni del protocollo Covid?
– quali provvedimenti lo stesso ha adottato?
– quali sono stati gli interventi migliorativi e di controllo oggettivo dei protocolli Covid e dell’uso dei
Dpi all’interno dell’area di Pronto Soccorso, da parte del responsabile infermieristico, la caposala e
quali provvedimenti anche sanzionatori per violazione, la stessa ha adottato?
Codacons e “I Quartieri” chiedono quindi che “l’ufficio di Procura si attivi nell’immediatezza, assumendo ogni e più opportuna iniziativa finalizzata a scongiurare ripercussioni negative per il personale e per i pazienti nonché a verificare il reale rispetto dei protocolli Covid, nel presidio ospedaliero Pugliese-Ciaccio di Catanzaro”. In particolare si chiede di verificare “la sicurezza dei pazienti e del personale – anche attraverso una auspicata ispezione dei Nas presso il Pronto Soccorso” – e di valutare se procedere a sequestro dell’area, alla luce del pericolo di danno per la salute pubblica.