Emergenza Covid, Costa: “Pronti a considerare obbligo vaccinale per categorie”

"Oggi dovrebbe arrivare un'indicazione ben precisa in merito al richiamo da fare con un vaccino Pfizer o Moderna a 6 mesi dalla prima dose"
Mascherine al chiuso

“L’obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodichè ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga. Ciò che ci protegge è il vaccino e non il tampone”. Così il Sottosegretario alla Salute Costa.

Obiettivo 90%

Obiettivo 90%

“Non è corretto – ha aggiunto – che chi si è vaccinato debba sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata. Le scelte non saranno molte. O proseguire con le misure restrittive imponendole anche a chi si è vaccinato, o introdurre delle distinzioni, o introdurre degli obblighi vaccinali per alcune categorie come alcune fasce d’età over 50 e over 60 dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico”.

E sulla possibile reintroduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto “ad oggi questa non è un’ipotesi sul tavolo del Ministero. Confido che questo possa essere un Natale diverso da quello dello scorso anno. Molte scelte dipenderanno da quanti non vaccinati decideranno di vaccinarsi”, ha continuato il sottosegretario alla Salute. “L’obiettivo è quello di raggiungere il 90% dei vaccinati, a quel punto credo che si possa aprire una fase nuova e rivedere anche le misure restrittive, come l’utilizzo del green pass. Credo che quella del 90% sia una quota che ci permetterebbe una gestione endemica della pandemia”.

Nessuna immunità di gregge

“Ormai c’è la consapevolezza – ha aggiunto Costa – che non possiamo più parlare di immunità di gregge, perché anche un vaccinato può contrarre il virus. Ma lo contrae in maniera molto più lieve. L’obiettivo del Governo è fare in modo che nessun cittadino muoia più di Covid e che nessuno finisca più in terapia intensiva. L’obiettivo del 90% crea queste condizioni. Mancano circa 2 milioni di cittadini per raggiungere questo obiettivo, spero maturi in loro la consapevolezza che grazie alla loro vaccinazione non solo mettono al riparo la propria vita, ma permettono anche al Paese di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità e di ripresa economica”.

“Sulla terza dose serve essere chiari con i cittadini, mi auguro che non diventi un tema di dibattito politico. C’è bisogno di uniformità nel Paese, seguiamo le indicazioni della comunita’ scientifica”. Ha concluso così il sottosegretario alla Salute confermando quanto anticipato ieri sulle indicazioni che dovrebbero arrivare oggi dall’Aifa sul vaccino J&J. “Oggi dovrebbe arrivare un’indicazione ben precisa in merito al richiamo da fare con un vaccino Pfizer o Moderna a 6 mesi dalla prima dose. E per quanto riguarda le scuole l’obiettivo primario del governo è garantire tutto l’anno in presenza limitando al massimo la didattica a distanza e le nuove regole che saranno approvate in settimana scatteranno con 3 positivi in aula”.

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