Emergenza Covid, Gimbe: “In aumento casi e ricoveri in terapie intensive”

"In una settimana + 25% di contagi e + 22% dei posti in area critica. Con la nuova variamente bisogna aumentare il sequenziamento"
Non si allenta la presa sui presidi ospedalieri

Un aumento dei nuovi casi (+25%) che interessa tutte le regioni. E’ quanto si rileva nel monitoraggio della fondazione Gimbe relativo alla settimana compresa tra il 24 ed il 30 novembre rispetto alla precedente. Oltre alla crescita dei nuovi casi – 86.412 vs 69.060 – dal rapporto emerge un aumento del 14% dei decessi (498, di cui 14 riferiti a periodi precedenti vs 437) con una media di 71 al giorno rispetto ai 62 della settimana precedente.

“Da sei settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+22%) con una media mobile a 7 giorni più che quintuplicata. Da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre”. L’aumentata circolazione virale è documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 17,1%) sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 7,2%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,38%).

“Da sei settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+22%) con una media mobile a 7 giorni più che quintuplicata. Da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre”. L’aumentata circolazione virale è documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 17,1%) sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 7,2%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,38%).

Sale la pressione sugli ospedali

Aumentano, infatti, i pazienti ricoverati in terapia intensiva (+22%) e i ricoveri ordinari (+13,7%). Salgono anche i casi attualmente positivi (194.270 vs 154.510), le persone in isolamento domiciliare (188.360 vs 149.353) e i ricoveri con sintomi (5.227 vs 4.597). Aumentano anche le terapie intensive (683 vs 560). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 498 (+14%), di cui 14 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: +123 (+22%); ricoverati con sintomi: +630 (+13,7%); isolamento domiciliare: +39.007 (+26,1%); nuovi casi: 86.412 (+25,1%); casi attualmente positivi: +39.760 (+25,7%).

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid. Rispetto alla settimana precedente +13,7% in area medica e +22% in terapia intensiva”. A livello nazionale, al 23 novembre, il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% in area critica, con notevoli differenze regionali: la soglia del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate nella Provincia Autonoma di Bolzano (rispettivamente 20% per l’area medica e 11% per l’area critica) e in Friuli-Venezia Giulia (rispettivamente 23% per l’area medica e 14% per l’area critica); inoltre, in area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (21%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (10,3%) e Umbria (13%).

Incidenza dei casi in rialzo

In 98 province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti e in 16 regioni tutte le Province superano tale soglia: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto”.

In 32 province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (635), Bolzano (552), Gorizia (496), Rimini (362), Treviso (342), Forlì-Cesena (321), Padova (321), Venezia (300), Vicenza (298), Aosta (286), Pordenone (252), Ravenna (245), Ascoli Piceno (234), Imperia (233), Udine (219), Bologna (213), Rovigo (213), Belluno (209), Pesaro e Urbino (203), Fermo (200), Ferrara (192), Trento (188), Verona (184), Viterbo (177), Varese (176), Verbano-Cusio-Ossola (164), Cremona (164), Roma (161), Genova (160), Monza e Brianza (157), Ancona (155) e Como (151).

Variante Omicron

Sulla variante Omicron, “in assenza di evidenze è indispensabile potenziare sequenziamento, tracciamento e monitoraggio focolai, accelerare con vaccinazioni e terze dosi, in particolare per anziani a fragili, utilizzare mascherine e distanziamento”, raccomanda la Fondazione Gimbe. “Cresce nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 1.984.561) con una media mobile a 7 giorni di 306.445 somministrazioni/die: decollano finalmente le terze dosi (+52,5% rispetto alla settimana precedente), affiancate da prime dosi di nuovo in crescita (+34,7% rispetto alla settimana precedente)”.

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