Emergenza Covid in Calabria, sindacati scrivono a Mattarella: “Serve aiuto dello Stato”

Per Cgil, Cisl e Uil "la sanità calabrese è ormai un caso nazionale, per il quale occorrono interventi incisivi e immediati"
mattarella

“La Calabria, con il sistema sanitario regionale più disastrato del Paese e fortemente infiltrato dalla criminalità organizzata, non può essere lasciata da sola ad affrontare l’epocale emergenza sanitaria che stiamo vivendo. La nostra regione da sola non ce la può fare: ma anziché vederla criminalizzata ogni giorno anche mediaticamente, ha bisogno della solidarietà nazionale e del supporto dei vertici istituzionali dello Stato”. Lo scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo, Santo Biondo, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Mattarella, al premier Draghi, al commissario per l’emergenza Covid 19 Figliuolo, al capo della Protezione civile Curcio, al commisuro ad acta della sanità calabrese Longo, al presidente della Regione Spirlì.

Secondo Sposato, Russo e Biondo “la sanità calabrese è ormai un caso nazionale, per il quale occorrono interventi incisivi e immediati, a partire dall’azzeramento di un debito di cui sono responsabili non i calabresi, ma oltre dieci anni di gestione sbagliata dei governi nazionali e regionali che si sono succeduti”. Sposato, Russo e Biondo parlano di “grave situazione di caos”, constatata la carenza di dati certi sulla condizione epidemiologica della regione”, chiedendo che “si intervenga per sapere quale sia lo stato dell’arte del piano delle vaccinazioni in Calabria e quali siano le condizioni reali dei presidi sanitari finalizzati alla somministrazione dei vaccini. Vorremmo, inoltre, capire come la Regione Calabria intenda organizzarsi per la vaccinazione dell’intera popolazione calabrese. Così come – proseguono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria – chiediamo che anche in Calabria, come sta accadendo in altre regioni, i pazienti Covid possano ricorrere alla terapia a base di anticorpi monoclonali, dato che la stessa oggi rappresenta l’unica cura in grado di contrastare efficacemente l’infezione da coronavirus. La Regione non perda altro tempo e faccia richiesta di un adeguato quantitativo di dosi”.

Secondo Sposato, Russo e Biondo “la sanità calabrese è ormai un caso nazionale, per il quale occorrono interventi incisivi e immediati, a partire dall’azzeramento di un debito di cui sono responsabili non i calabresi, ma oltre dieci anni di gestione sbagliata dei governi nazionali e regionali che si sono succeduti”. Sposato, Russo e Biondo parlano di “grave situazione di caos”, constatata la carenza di dati certi sulla condizione epidemiologica della regione”, chiedendo che “si intervenga per sapere quale sia lo stato dell’arte del piano delle vaccinazioni in Calabria e quali siano le condizioni reali dei presidi sanitari finalizzati alla somministrazione dei vaccini. Vorremmo, inoltre, capire come la Regione Calabria intenda organizzarsi per la vaccinazione dell’intera popolazione calabrese. Così come – proseguono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria – chiediamo che anche in Calabria, come sta accadendo in altre regioni, i pazienti Covid possano ricorrere alla terapia a base di anticorpi monoclonali, dato che la stessa oggi rappresenta l’unica cura in grado di contrastare efficacemente l’infezione da coronavirus. La Regione non perda altro tempo e faccia richiesta di un adeguato quantitativo di dosi”.

Nella lettera inoltre Sposato, Russo e Biondo chiedono “al Governo di procedere immediatamente alla nomina dei sub commissari ad acta per il piano di rientro, operando scelte orientate da criteri di assoluta discontinuità rispetto al passato e individuando soggetti di grande competenza, nonché di mettere realmente l’Ufficio del commissario nelle condizioni di funzionare con la dotazione del personale necessario. Chiediamo, infine, a tutte le istituzioni competenti interventi urgenti per un territorio regionale che rischia di veder aumentare il suo isolamento rispetto al resto del Paese e – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria – uno sforzo di chiarezza e trasparenza verso tutti i cittadini calabresi che, anche in questa fase di emergenza sanitaria, stanno vedendo drammaticamente confermata l’assenza di punti di riferimento”.

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