di Giovanni Bevacqua – “Non è detto che io non decida di chiudere per un certo periodo di tempo tutte le scuole”. È quanto ha dichiarato poco fa il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, intervistato su SkyTg24. Il suo è uno sfogo contro il Governo nazionale per la decisione, non sostenuta dai numeri, di inserire la nostra regione tra le “zone rosse” d’Italia. E, a differenza di quanto ascoltato ultimamente in televisione dalla viva voce di (ex) commissari, ha sciorinato numeri sulla situazione sanitaria reale in Calabria. Chiaramente, sempre in tema di emergenza covid. “Al 12 novembre – dice – le nostre terapie intensive avevano una capienza di 56 posti covid e 89 non covid”. Ma altre potrebbero esserne attivate in breve tempo. “In queste ore – continua – c’è una disponibilità ad attivarne altre 16. Significa che ci sono già dei posti che possono essere resi subito attivi qualora ce ne fosse la necessità”.
E incalzato sulla tardività della sua denuncia sulle mancate spese di Asp e aziende ospedaliere risponde regalando al pubblico la sua conoscenza della lingua francese, per poi concludere: “Le competenze sono solo del commissario ad acta che risponde al ministro della Salute”.