Emergenza idrica nel Vibonese, Lo Schiavo annuncia un’interrogazione

Antonio Lo Schiavo, del gruppo de Magistris presidente, ha presentato un'interrogazione chiedendo di "individuare alternative allo schema idrico dell'Alaco"
Antonio-Lo-Schiavo

“La situazione di emergenza che si sta vivendo nella città di Vibo Valentia e altri comuni della provincia, causata dalla grave carenza idrica venutasi a creare a seguito di una frana, oltre ad una rapida azione risolutiva da parte degli organi preposti, impone anche una seria e non più rinviabile riflessione sul funzionamento e sulla gestione del sistema idrico in Calabria”.

È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo de Magistris presidente) in relazione all’emergenza idrica che in questi giorni interessa parte del territorio vibonese dopo un guasto alla condotta adduttrice del sistema acquedottistico dell’Alaco.

È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo de Magistris presidente) in relazione all’emergenza idrica che in questi giorni interessa parte del territorio vibonese dopo un guasto alla condotta adduttrice del sistema acquedottistico dell’Alaco.

“Migliaia di cittadini tenuti sotto scacco”

“Non è più tollerabile che migliaia di cittadini – afferma Lo Schiavo – possano essere tenuti sotto scacco per giorni e giorni a causa di un evento critico che, seppur in questo caso imponderabile, a mio avviso dimostra la vulnerabilità e l’inadeguatezza di infrastrutture ormai troppo fragili. Le immagini che arrivano dal luogo in cui si è verificata la frana, al netto dell’encomiabile e instancabile impegno profuso dal personale che sta provvedendo al ripristino, non lasciamo spazio a dubbi”.

“Tubature desuete da ormai molti anni”

Per Lo Schiavo “si tratta di tubature desuete che da molti anni non vengono sostituite in una rete che da lungo tempo non fruisce di interventi di manutenzione. E sono gli stessi vertici della Sorical, peraltro, a chiedere che la rete adduttrice che va dal bacino dell’Alaco ai comuni del Vibonese, venga completamente rinnovata e adeguata a standard più attuali. Allo scopo la società ha anche elaborato un progetto che tocca ora alla Regione mettere in cantiere per non disattendere il fondamentale diritto di avere un servizio efficiente invocato da migliaia di cittadini. Ma più complessivamente è arrivato il momento di ripensare la gestione delle risorse idriche della Calabria e che esse tornino completamente sotto il controllo pubblico in una logica orientata da criteri di utilità sociale e non più rivolta al mercato o alla massimizzazione dei profitti”.

“Individuare alternative allo schema idrico dell’Alaco”

Per il consigliere Antonio Lo Schiavo inoltre: “Occorre al contempo individuare soluzioni alternative allo schema idrico dell’Alaco se questo si dimostra, come in questo caso, insufficiente o deficitario rispetto alle esigenze della popolazione servita. Penso ad un suo potenziamento e integrazione con quelle infrastrutture idriche incompiute o mai entrate in funzione come la diga sul Metramo che, se attivata, offrirebbe un sostanzioso supporto nell’approvvigionamento idrico nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Su questi aspetti sono pronto a battermi con le necessarie azioni in Consiglio regionale cominciando da un’apposita interrogazione consiliare che presenterò in vista della prossima assemblea. Non mancherà mai, quindi – ha concluso Lo Schiavo -, il mio impegno affinché un bene primario come l’acqua sia gestito in maniera più efficiente e socialmente responsabile e disagi come quelli che stanno vivendo i vibonesi non abbiamo più a verificarsi”.

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