Sanità, la CGIL chiede l’intervento della conferenza dei sindaci

sanità in Calabria

“Considerata la situazione generale della Sanità calabrese si fa molta fatica a parlare di diritto alla salute nella nostra Regione.

Abbiamo di fronte una situazione drammatica che dura da troppo tempo ed emerge sempre di più con chiarezza – e non vi è dubbio che tutti sapevamo – che la sanità calabrese è affetta da un male difficile da curare: la mancata programmazione, a nostro avviso la madre di tutti i mali. Ma anche la collusione con i “poteri forti” estranei all’ambiente sanitario, che oramai condiziona ogni tipo di attività”. E’ quanto affermano il segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Raffaele Mammoliti, e il segretario generale della Funzione Pubblica dell’Area Vasta, Franco Grillo.

Abbiamo di fronte una situazione drammatica che dura da troppo tempo ed emerge sempre di più con chiarezza – e non vi è dubbio che tutti sapevamo – che la sanità calabrese è affetta da un male difficile da curare: la mancata programmazione, a nostro avviso la madre di tutti i mali. Ma anche la collusione con i “poteri forti” estranei all’ambiente sanitario, che oramai condiziona ogni tipo di attività”. E’ quanto affermano il segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Raffaele Mammoliti, e il segretario generale della Funzione Pubblica dell’Area Vasta, Franco Grillo.

“Il cinismo della politica poi, il menefreghismo perpetrato per anni, le numerose ruberie, l’alleanza stretta fra corrotti e corruttori, lo stanno pagando caro la Calabria ed i Calabresi, che hanno comunque le loro responsabilità nel non chiedere conto per i loro diritti sanitari calpestati e negati da troppo tempo, nel non indignarsi costantemente per aver negato il diritto a migliaia di giovani di rimanere nella propria terra, nel non indignarsi a votare e rivotare una classe politica il più delle volte corrotta e inetta – affermano Mammoliti e Grillo -.

E soprattutto lo stanno pagando quelli più fragili e indifesi socialmente ed economicamente.

Nei mesi passati avevamo denunciato lo stato di degrado e di abbandono degli ospedali e della sanità del territorio nella nostra area centrale. Ed il rischio di chiusura di reparti e servizi offerti”. “In queste condizioni difficili continuano, poi, ad accadere episodi di aggressioni. L’ultima in ordine di tempo quella di un dirigente medico del pronto soccorso di Crotone al quale va tutta la nostra solidarietà. Ma che mettono in evidenza anche le condizioni di poca sicurezza in cui gli stessi sono costretti ad operare – dicono ancora i due rappresentati della CGIL Area Vasta -. É solo un caso che non sia stato evacuato l’ospedale di Lamezia nei giorni scorsi a causa del maltempo. E non sono peregrine le preoccupazioni del sindaco di Soveria Mannelli sul futuro di quel presidio posto in una delle tante zone disagiate della nostra Area.

Così come continuano ad allungarsi i tempi per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo e rimane sempre incombente, dopo le relazioni dei NAS, la chiusura dello Iuzzolini che potrebbe arrivare come una mannaia sulla testa di quella comunità.

Avevamo denunciato poi come la carenza di personale dovuta in parte ai vari blocchi delle assunzioni perpetrate negli anni, ma anche alla mancata attrattiva dei nostri presidi per i professionisti del settore (sono sempre di meno i medici ed operatori sanitari che scelgono di lavorare in queste condizioni complicate), unitamente agli esodi provocati dai pensionamenti normali, a cui si aggiunge quota 100, potevano provocare nell’immediato il collasso dei servizi offerti”.

“Non ci piace oggi scoprire di essere stati facili profeti. Ma le ultime notizie che riguardano il dissesto finanziario della ASP di Catanzaro, seguito a quello di Reggio, ci fa venire il sospetto che interi settori della politica nostrana abbia progettato, con la complicità dei manager che si sono succeduti, un progetto più ampio che va verso lo smantellamento di interi pezzi di servizi pubblici. In una terra tra le più complicate e fragili della nostra Regione.

Bene l’emendamento che salva i precari delle ASP, poteva essere fatto meglio ma di fatto da una boccata di ossigeno alle nostre Aziende, bene anche l’annuncio di nuove assunzioni, ma se non si interviene immediatamente sulla programmazione dei servizi, sulla organizzazione del lavoro e sui processi di gestione del personale noi corriamo il rischio di lasciare la nostra sanità in mano a chi sino ad ora ha deciso di smantellarla.

Bisogna agire adesso e subito, lo chiediamo ancora una volta alla conferenza dei sindaci delle tre province dell’area vasta, ma lo chiediamo con forza al commissario Cotticelli, al Ministro Speranza ed a tutte le compagini politiche che si stanno preparando alla prossima tornata regionale”.

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