Emergenza sanitaria, protesta dei sindacati davanti alla Cittadella regionale

E’ in corso a Catanzaro il sit-in organizzato, davanti alla sede della Regione, da Cgil, Cisl e Uil Calabria per denunciare l’emergenza sanità e i ritardi nella nomina del nuovo commissario da parte del governo nazionale. Alla mobilitazione partecipano alcune centinaia di manifestanti, un numero contingentato per evitare assembramenti incontrollati e non rispettosi delle misure anti-coronavirus. Alla guida del sit-in ci sono Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria.

Nominare subito un commissario

Nominare subito un commissario

Molti i punti al centro della piattaforma di rivendicazioni da parte dei sindacati, che chiedono in primo luogo l’immediata nomina da parte del governo, del commissario ad acta della sanità calabrese, un commissario “con un ampio mandato operativo, con la possibilità – sostengono Cgil, Cisl e Uil – di scegliere la sua squadra anche al di fuori della struttura regionale per poter operare liberamente e in profondità, intensificando controlli e verifiche su gestione degli appalti, servizi esternalizzati, politica degli accreditamenti delle strutture private, sulle aziende sanitarie sciolte per infiltrazioni mafiose”.

Azzeramento del debito

Cgil, Cisl e Uil, inoltre, chiedono al governo e al Parlamento misure risorse per l’azzeramento del debito della sanità nel nuovo “Decreto Calabria” in via di conversione alla Camera, il definitivo superamento dei limiti alle assunzioni, una riorganizzazione complessiva del settore attraverso il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento della rete ospedaliera, il potenziamento delle terapie intensive, il miglioramento del contract tracing, l’attivazione delle Usca e della medicina territoriale. I sindacati inoltre chiedono risposte concrete anche alla Regione per la parte di propria competenza in tema di sanità.

Delusi dal Governo e dall’Amministrazione regionale

Secondo Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria, “il quadro è diventato davvero preoccupante, se siamo arrivati agli ospedali da campo vuol dire che il sistema non ha retto, e si paga il conto della scelta di depotenziare la salute territoriale come è stato fatto con la chiusura di 18 ospedali senza fare nessuna riconversione. Come sindacati chiediamo una svolta, chiediamo di sbloccare subito le assunzioni, chiediamo per l’emergenza Covid di fare un piano serio potenziando le terapie intensive. Ovviamente – ha rimarcato Sposato – siamo delusi da questo ritardo che il governo ha prodotto sulla questione della nomina del nuovo commissario: non vorremmo che la salute diventi una questione di equilibri politici tra forza politiche di maggioranza e opposizione. Quindi si faccia presto e tutti devono fare la loro parte. Ci saremmo aspettati in questi giorni anche da parte dei consiglieri regionali e dei parlamentari calabresi un maggiore dinamismo e anche la Giunta regionale si è prodotta in azioni bizzarre senza riuscire a rassicurare i calabresi”. er Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, “non si comprende e non si giustifica questo comportamento del governo, che in modo poco serio lascia senza una guida una sanità disastrata quale quella calabrese. Lanciamo un appello forte e di grande senso di responsabilità. Un primo passo avanti è stato fatto con le modifiche al Decreto Calabria in Parlamento con lo sblocco delle assunzioni ma ora bisogna riorganizzare le reti territoriali, la medicina territoriale che interloquisca con la rete ospedaliera. Ricordiamo – ha sostenuto Russo – che la Calabria è diventata zona rossa per queste disfunzioni”.   A sua volta, Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, ha sollecitato il governo a “fare presto rispetto alla nomina del commissario. Ma il tema – precisa –  non è solo individuare la personalità ma dotarla di tutte le condizioni, uomini e mezzi per fare quello che non si è fatto in questi ultimi 10 anni. C’è poi una responsabilità di tutta la politica calabrese, anche quella che si è affacciata negli ultimi anni sullo scenario politico. Andiamo incontro a nuove elezioni regionali, e – ha continuato Biondo – chiediamo anche ai cittadini di riflettere, perché davvero si può scrivere una pagina nuova in Calabria se la vogliamo scrivere tutti insieme, perché ora si deve cambiare passo. Il sindacato, in questi anni e in questi mesi, si è assunto la sua responsabilità, anche presentando un esposto-denuncia al procuratore Gratteri. Al nuovo commissario, chiunque sia, ricordiamo che il sindacato in Calabria è affidabile e credibile e si assume le sue responsabilità, per questo – ha concluso Biondo – gli chiediamo di non chiudersi e di aprirsi al confronto, altrimenti sarà destinato a un nuovo fallimento”.

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