di Antonio Battaglia – Una sconfitta incredibile, che certifica ancor di più una tenuta mentale quasi da categoria inferiore. Il Pescara batte il Cosenza in pieno recupero, dopo una partita ben giocata dai Lupi sotto tanti punti di vista.
Ecco, sta proprio qui la critica oggettiva che si deve muovere alla squadra silana: perdere una contesa del genere, dopo aver messo sotto per oltre 70 minuti i padroni di casa ben più blasonati, è autentico harakiri. Non sono ammesse altre giustificazioni. L’ambiente ha bisogno di una violenta scossa, nei prossimi minuti sono attesi aggiornamenti sul fronte Braglia. Ora sì, il tecnico toscano è proprio vicino all’esonero.
Ecco, sta proprio qui la critica oggettiva che si deve muovere alla squadra silana: perdere una contesa del genere, dopo aver messo sotto per oltre 70 minuti i padroni di casa ben più blasonati, è autentico harakiri. Non sono ammesse altre giustificazioni. L’ambiente ha bisogno di una violenta scossa, nei prossimi minuti sono attesi aggiornamenti sul fronte Braglia. Ora sì, il tecnico toscano è proprio vicino all’esonero.
Nei primi minuti il Pescara si affaccia subito in avanti con atteggiamento propositivo, costringendo gli avversari a rintanarsi nella propria metà campo. La prima occasione del match, però, ce l’hanno i silani: al 12′, Riviere si trova a tu per tu con Fiorillo ma spreca clamorosamente mandando a lato.
E’ il colpo che rinvigorisce il Cosenza, da questo momento in poi pericolosissimo in fase di ripartenza. La difesa rossoblu riesce a stare benissimo tra le linee e blocca tutti i varchi, disintegrando qualsiasi iniziativa offensiva dei padroni di casa. Al 27′, Casasola effettua un cross basso per D’Orazio, che calcia di prima verso la porta trovando l’intervento di Fiorillo.
Il pressing dei silani continua ininterrottamente per tutto il resto della prima frazione, che fa registrare l’infortunio dello sfortunato Rivière e l’ingenua espulsione per doppia ammonizione del grande ex Palmiero. Nella ripresa è sempre il Cosenza ad attaccare: al 50′, una bella azione corale dei Lupi termina con una conclusione da centro area di Pierini, che tutto solo davanti alla porta spedisce nelle braccia di Fiorillo.
Dopo tre minuti, la squadra ospite passa in vantaggio: cross di Prezioso dalla destra, a centro area svetta Asencio che colpisce di testa e infila il pallone in rete. L’inerzia del match cambia qualche minuto più tardi, quando il direttore di gara decide di ristabilire la parità numerica con la giusta espulsione di Sciaudone. Al 69′, ecco il pari del Delfino: Crecco crossa in area per Zappa, che approfitta di una défaillance di Idda e spedisce di piatto alle spalle di Perina.
Cosenza distrutto, Pescara rinvigorito: da questo momento in poi, i padroni di casa si affacciano insistentemente nella trequarti avversaria e, dopo una clamorosa occasione divorata da Crecco, al 90′ butta via il vantaggio: lancio con il contagiri di Galano, Memushaj raccoglie il pallone ma viene successivamente steso da Perina. L’arbitro ravvisa il fallo e assegna il penalty, poi parato freddamente da Perina.
La gioia per gli ospiti dura poco, perché al quarto minuto di recupero il Pescara porta a casa la partita: azione verticale, Bettella imbecca Bocic che tutto solo spedisce di piatto sotto la pancia di Perina. Incredibile suicidio Cosenza, che viene sempre più coinvolto nei bassifondi della classifica.
Redazione Calabria 7