“Un episodio deprecabile e da condannare, senza se e senza ma, quello della rissa, l’ennesima, avvenuta sabato notte nel quartiere Lido di Catanzaro con protagonisti soggetti di etnia rom. Che però fa purtroppo il paio con quanto scoperto nelle ore successive alla pare, molto violenta, colluttazione da uno degli attivisti del mio partito. Mi riferisco alla rottura della porta a vetri della sede del Pd di via del Commercio numero 11, situata a pochi metri di distanza rispetto a dove si è consumata la lite che ha coinvolto diverse persone”. Lo dichiara Fabio Celia, segretario cittadino del Pd di Catanzaro.
“Episodi collegati?”
“Episodi collegati?”
“Chiaro – aggiunge -, in merito va specificato che in attesa degli sviluppi delle investigazioni avviate dalla Polizia, intervenuta per sedare la rissa, non posso collegare i due episodi con assoluta certezza ma mi si permetta almeno di affermare come gli indizi per farlo siano parecchi. E mi dispiace tanto perché peraltro manca poco all’inaugurazione della casa di tutti i Democratici del quartiere, che malgrado le insegne e i segni distintivi ormai perfettamente visibili non è appunto ancora stata ufficialmente aperta”.
“Comunque sia, al di là del collegamento fra i deplorevoli avvenimenti della scorsa nottata – dichiara Celia -, non posso sottrarmi dallo stigmatizzare, in veste di semplice cittadino prima e di dirigente politico poi, la questione sicurezza dell’intera zona di Marina. Un’area meravigliosa ahimè da sempre sotto scacco di bande di vandali, spesso appartenenti alla comunità dei cosiddetti nomadi che però sono stanziali da decenni, i quali si lasciano andare a comportamenti minacciosi e socialmente pericolosi. E lo dico, come molti sanno, da uomo di sinistra verace, antirazzista e convinto assertore di ogni forma di inclusività, ma anche, ribadisco – conclude –, da comune catanzarese e operatore economico che adesso si è stancato di tale stato di cose”.