Enzo Ciconte racconta a Soverato il suo “1992”: “La corruzione è ancora un problema in Italia”

L’analisi acuta dell'autore su un anno che ha segnato profondamente la storia recente del nostro Paese, tra stragi di mafia e inchieste

“La corruzione è ancora un problema in Italia”. È quanto ha dichiarato l’ex deputato Enzo Ciconte a Soverato nel presentare il suo libro “1992. L’anno che cambiò l’Italia”. Iniziativa organizzata da “Non ci resta che leggere”.

Raccontare l’Italia del 1992: dalle stragi di mafia a “Mani pulite”

Raccontare l’Italia del 1992: dalle stragi di mafia a “Mani pulite”

L’analisi acuta dell’autore su un anno che ha segnato profondamente la storia recente del nostro Paese è stata preceduta dal saluto delle due titolari della libreria, Eleonora Fossella e Maria Grazia Posca, che hanno introdotto la serata. Ciconte, intervistato dal giornalista Francesco Pungitore, ha delineato i fatti che hanno caratterizzato il 1992, dalle stragi di mafia all’inchiesta “Mani pulite”, sottolineando come questi eventi abbiano determinato uno spartiacque nella storia italiana e il crollo del sistema dei partiti.

La corruzione, la piaga del Paese

Ma è stata una dichiarazione in particolare a catturare l’attenzione del pubblico: “Se negli anni, lo Stato ha reagito alla sfida mafiosa e ha inferto colpi letali al crimine organizzato, lo stesso non può dirsi della corruzione che ancora rimane un problema nel nostro Paese”, ha affermato Enzo Ciconte. Un monito, ma anche un appassionato richiamo all’impegno civico e politico. Non sono mancati gli interventi e le domande del pubblico: tra gli altri, ha contribuito ad arricchire il dibattito il professore Bruno Maida, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Torino. L’incontro culturale ha offerto non solo un’occasione per riflettere sul passato, ma anche uno stimolo a guardare al presente con occhi critici, riconoscendo le sfide ancora aperte e l’importanza di un impegno costante per mantenere viva la democrazia e i suoi valori fondativi. La serata si è conclusa con un sentito ringraziamento alle titolari della libreria “Non ci resta che leggere”, che con dedizione e passione mantengono vivo tutto l’anno un importante centro di pensiero e riflessione culturale per Soverato e per l’intero comprensorio.

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