“I lavoratori della sanità cosentina, medici, paramedici e personale amministrativo di supporto, a tempo determinato, assunti nella fase emergenziale concomitante alla pandemia da Covid Sars 2, sono stati, con una laconica lettera, licenziati dal 1° luglio”. Lo dichiara il Segretario generale interprovinciale del Csa Sanità dipartimento Fsi di Cosenza, Pierfrancesco Lincol. “Sono gli angeli – prosegue – che hanno affiancato e sorretto quanti di noi, in questo triste e lungo periodo, purtroppo non ancora terminato, si sono trovati colpiti dal virus. A questi lavoratori, pubblicamente definiti eroi, è stato notificato il ben servito senza neanche il dovuto ringraziamento per aver diuturnamente rischiato, per senso del dovere e per solidarietà umana, la propria vita”.
“Grave criticità per la salute pubblica”
“Grave criticità per la salute pubblica”
“Da tale stato delle cose, a parere di questa organizzazione sindacale – continua Lincol -, potrebbe discendere una grave criticità per la salute pubblica. Infatti il blocco della proroga del personale Usca e dei contratti del personale amministrativo fino ad oggi utilizzato per il Sars Covid, desta non poche preoccupazioni specie in relazione alle informazioni, piuttosto allarmanti, riferite al forte aumento del contagio, il quale pare propagarsi con estrema facilità e che rende la nostra regione tra quelle più vulnerabili. A tal proposito – conclude la nota – non sembrano del tutto tranquillizzanti le dichiarazioni del Commissario Asp Graziano circa la garanzia di continuità dell’assistenza domiciliare ai malati di Covid”.