Esame della patente con gli auricolari, denunciati 2 fratelli nel Catanzarese

Entrambi sono stati sorpresi all’interno degli uffici della Motorizzazione Civile di Catanzaro con tanto di apparecchiatura elettronica ben occultata tra gli indumenti
esami patente catanzaro-alt

Si era presentato per affrontare l’esame per la patente di guida, negli uffici della Motorizzazione civile di Catanzaro, con un auricolare collegato ad una persona che lo attendeva fuori e che era pronto a fornire tutte le risposte necessarie alle domande. I due sono stati sorpresi e denunciati dalla Polizia di Stato. Si tratta di due fratelli residenti nel Basso Ionio Catanzarese, sorpresi all’interno degli uffici della Motorizzazione Civile di Catanzaro con tanto di apparecchiatura elettronica ben occultata tra gli indumenti.

Uno dei due fratelli avrebbe dovuto sostenere gli esami per la patente di guida di categoria B. Personale della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Catanzaro ha intuito tutto e ha costantemente monitorato la situazione attraverso il sistema di videosorveglianza interna e visivamente attraverso le vetrate dell’aula, attendendo opportunamente il termine della prova per poter seguire il candidato fino all’uscita senza insospettirlo, con lo scopo di sorprendere, individuare ed identificare anche il suggeritore esterno.

Uno dei due fratelli avrebbe dovuto sostenere gli esami per la patente di guida di categoria B. Personale della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Catanzaro ha intuito tutto e ha costantemente monitorato la situazione attraverso il sistema di videosorveglianza interna e visivamente attraverso le vetrate dell’aula, attendendo opportunamente il termine della prova per poter seguire il candidato fino all’uscita senza insospettirlo, con lo scopo di sorprendere, individuare ed identificare anche il suggeritore esterno.

I due, colti in flagrante e bloccati dai poliziotti mentre erano intenti a confabulare sullo svolgimento della prova appena sostenuta e ad armeggiare con il dispositivo elettronico ancora nascosto sul giovane che aveva sostenuto l’esame, vistisi “scoperti”, hanno ammesso le responsabilità e consegnato spontaneamente il dispositivo che è stato sequestrato. Questo collegamento permetteva ad una persona, posta all’esterno, di ascoltare le domande inserite nella scheda d’esame lette dall’esaminando e suggerire la risposta. I poliziotti quindi hanno denunciato i due che dovranno rispondere del reato di truffa aggravata in concorso.

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