di Vincenzo Speziali – C’è un tempo per tutto, principalmente anche quello di soffermarsi con dolcezza, dentro ai propri sentimenti e ricordare splendori e affetti, non solo verso chi non c’è più, bensì anche in ossequio sincero, onesto, sentito e pure doveroso, nei confronti di chi abita ancora questa terra e rappresenta più di qualcosa, certamente per me.
Elio ha lasciato i suoi cari e i suoi amici – come me – e i figli dei suoi amici – sempre come me – e gli amici dei suoi figli – ancora come me – in una maledetta giornata del 23 giugno 2009. Tralascio la brutta e dolorosa parentesi del male che lo ha strappato al nostro mondo, alle nostre consuetudini e agli affetti tutti, incedendo, semmai, nel ricordo dei bei momenti passati assieme e di tanti che continuo a trascorrere con la moglie Cio – grande nobildonna, e persona di elevata cultura, oltre che di dolcezza infinita – oppure con il figlio Luigi, tra i miei eterni amici di infanzia – e concretamente tra i più intimi e veri – con cui condivido il cammin di nostra vita sempre e non solo nei nostri pranzi domenicali, quando sono a Catanzaro.
Elio ha lasciato i suoi cari e i suoi amici – come me – e i figli dei suoi amici – sempre come me – e gli amici dei suoi figli – ancora come me – in una maledetta giornata del 23 giugno 2009. Tralascio la brutta e dolorosa parentesi del male che lo ha strappato al nostro mondo, alle nostre consuetudini e agli affetti tutti, incedendo, semmai, nel ricordo dei bei momenti passati assieme e di tanti che continuo a trascorrere con la moglie Cio – grande nobildonna, e persona di elevata cultura, oltre che di dolcezza infinita – oppure con il figlio Luigi, tra i miei eterni amici di infanzia – e concretamente tra i più intimi e veri – con cui condivido il cammin di nostra vita sempre e non solo nei nostri pranzi domenicali, quando sono a Catanzaro.
La levatura morale di Elio Colosimo
Che forza, che vigore, che tempra, che levatura morale, aveva Elio e come rappresentava tutto ciò, non solo in politica, semmai nella quotidianità, che per lui valeva di più e prima di tutto veniva a monte, quello stesso monte dove sorge il fiume che poi discende e finisce in mare (quest’ultimo rappresentato dal circostante che lo avvolgeva in un brillare di umanità, non certo un baluginio).
I primi passi nel Movimento sociale italiano
Fu dirigente del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, rifondata da Almirante – a cui era vicino e devoto – nel 1972, per meglio iniziare, secondo le intenzioni di questo leader, il cammino di una Destra di Governo, la quale doveva uscire dalla ghettizzazione dell’Arco Costituzionale. Successivamente Elio, divenne consigliere comunale a Catanzaro, federale (i segretari provinciali del MSI si appellavano in tal maniera, a mo’ di souvenir della loro origine politica) e successivamente senatore e deputato, per 3 legislature.
L’ingresso in Parlamento
A tal proposito, è bene specificare come Elio in due occasioni – non per suo demerito elettorale, bensì a causa, la prima volta per gli scarsi “spazi” del suo partito, la seconda in forza di tradimenti politici – subentrò in Parlamento a storici esponenti calabresi, ovvero il senatore Ciccio Franco di Reggio Calabria e in seguito all’onorevole Raffaele Valensise. Qui entrano in gioco la sorte e l’ironia appunto, poiché io amico di famiglia, figlio di amici e a mia volta amico del figlio, tra il serio e il faceto – assieme a Luigi (…e non solo!) – mi dedicavo all’ironia onirica, nei confronti dei canuti, verso i quali inscenavo esilaranti cabaret.
Se lo avessero saputo, i diretti interessati, mi avrebbero, non tanto “giubilato in sala mensa” – pratica adusa nei confronti di Fantozzi nei film raffiguranti la saga del surreale ragioniere – piuttosto messo al rogo, al pari di Giordano Bruno a Piazza di Campo dei Fiori a Roma. Che ridere, poiché alla base vi era un’incoscienza giovanile, non vilipendio, oppure bramosia velleitaria di potere in base a luce riflessa – in capo a Luigi – o di riflesso del riflesso, in riferimento al sottoscritto e agli altri, tra di noi.
La passione per la politica
Ciò, semmai, era la passione per la politica, che già allora si impossessò del nostro gruppo, il quale per inciso rimane sempre tale – altrimenti li tradurrei manu militari tra gli anfratti dell’Aspromonte, piuttosto che nella valle libanese della Bekaa, nel caso in cui, dovessi avvertire scricchiolio alcuno (non lo consentirei e ciò non avverrà) – e come dicevo, scrutavamo gli eventi e vivevamo quei tempi, all’insegna della condivisione o del confronto intergenerazionale con Elio, assieme a cui cenevamo durante le sere romane, dell’epoca universitaria.
La nostalgia di quei giorni
Lo ammetto: ho nostalgia, di quei giorni lontani, in cui la vita futura si spalancava innanzi al nostro sguardo e rispetto alle nostre aspettative, eppure sono queste le forze a cui ricorrere per superare le avversità quando si diventa maturi, tutto d’un colpo, velocemente, come una notte che scivola via. Elio, poi in quel periodo, da deputato, era anche il coordinatore regionale di Alleanza Nazionale (figlia, a sua volta del MSI, dopo la svolta finiana, ad opera, cioè, di colui che in seguito sarebbe divenuto meglio noto come il cognato di Tulliani) e riuscì a compiere il miracolo di portare, per la prima volta, la Destra al governo della Regione, esaudendo i desideri di una comunità – quella comunità – ed interpretando la fase della svolta, la quale senza di lui, perse forza propulsiva…almeno negli anni, immediatamente, successivi.
Che rimane di ciò? Tanto, tantissimo, a cominciare dai grandi esempi che ci ha lasciato, preziosi al pari di uno scrigno colmo di pulizia morale, quasi a tracciare le nostre strade con quello slogan della sua vittoriosa campagna elettorale del 1994: “L’ora del riscatto”!