Esplosione a bordo di un’imbarcazione nel porto di Crotone, 2 indagati (NOMI)

Nell'esplosione sono morte tre persone, mentre un'altra è rimasta ferita
esplosione crotone

Ci sono due persone indagate per l’esplosione della nave Asso che il 31 agosto scorso ha causato la morte di tre persone ed il ferimento di una quarta (LEGGI QUI). Si tratta di Saidi Abdelkader, 50enne, armatore tunisino della nave, e dell’italiano Giovanni Longo, 46 anni, nativo di Taurianova (RC) ma residente a Crotone: devono rispondere di omicidio colposo, lesioni colpose, disastro ed avvelenamento di acque. I due uomini sono finiti nel registro degli indagati per consentire di nominare i legali e gli eventuali consulenti di parte per assistere all’esame autoptico delle salme delle tre vittime disposto dal sostituto procuratore di Crotone Alessandro Rho. Autopsia eseguita dai medici legali Massimiliano Cardamone ed Alfonso Luciano i cui risultati definitivi saranno noti fra alcuni mesi. Al momento è emerso che la morte è stata istantanea, uccisi sul colpo dall’esplosione.

Sulla causa della deflagrazione sta indagando la squadra mobile della Questura di Crotone: l’ipotesi è quella di una scintilla durante un’operazione di saldatura. Confermata, inoltre, la notizia dell’interessamento dei servizi segreti al carico della nave: le indagini stanno attenzionando i container vuoti che erano sulla poppa della Asso. La rotta della nave – dal porto di Bar in Montenegro, verso Malta – è una delle rotte più battute per i traffici di armi, droga e contrabbando di sigaretta. Si vuole capire se i container al momento della partenza da Bar fossero pieni e, nel caso, dove sia finito il carico.

Sulla causa della deflagrazione sta indagando la squadra mobile della Questura di Crotone: l’ipotesi è quella di una scintilla durante un’operazione di saldatura. Confermata, inoltre, la notizia dell’interessamento dei servizi segreti al carico della nave: le indagini stanno attenzionando i container vuoti che erano sulla poppa della Asso. La rotta della nave – dal porto di Bar in Montenegro, verso Malta – è una delle rotte più battute per i traffici di armi, droga e contrabbando di sigaretta. Si vuole capire se i container al momento della partenza da Bar fossero pieni e, nel caso, dove sia finito il carico.

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