Espulsi due cittadini stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale

Si tratta di due cittadini stranieri, un tunisino e un kosovaro, che si erano "fortemente radicalizzati"
Matteo Piantedosi

Il Viminale ha appena effettuato due nuove espulsioni: si tratta di due cittadini stranieri, un tunisino e un kosovaro, che si erano “fortemente radicalizzati”, ed erano pertanto considerati pericolosi per la sicurezza nazionale. Salgono così a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.

Dopo l’attentato di Bruxelles, rivendicato dall’Isis, sale l’attenzione anche in Italia nei confronti di possibili attacchi terroristici. A seguito dell’esplosione del conflitto tra Hamas e Israele, il ministero dell’Interno ha individuato 28.707 gli obiettivi considerati ‘sensibili’ sull’intero territorio nazionale, 205 dei quali legati al mondo ebraico e allo Stato d’Israele, per lo più diplomatici e religiosi. Il Viminale non ha lanciato allarmi specifici, ma il livello di attenzione resta molto elevato ed è stata ribadito il rafforzamento di tutte le misure di prevenzione, compreso il piano per realizzare almeno un Cpr in ogni Regione.

Il cittadino tunisino, 42enne, irregolare sul territorio nazionale, è emerso all’attenzione durante un periodo di detenzione nel carcere di Piacenza in quanto, all’interno della sua cella, è stata rinvenuta la foto di un uomo armato di mitra con alle spalle la bandiera dell’Isis e poiché lo stesso aveva assunto, nel tempo, un ruolo da leader nei confronti degli altri detenuti. Scarcerato nel 2020, l’uomo è stato più volte destinatario di provvedimenti di espulsione rimasti ineseguiti. Rintracciato lo scorso 26 settembre, è stato associato al Cpr di Gradisca d’Isonzo (GO) e poi in quello di Caltanissetta. Una volta riconosciuto dalle competenti Autorità consolari tunisine, è stato rimpatriato in esecuzione del provvedimento di espulsione del Prefetto di Piacenza.

Il secondo straniero, il cittadino kosovaro, è stato segnalato in seguito all’attività investigativa avviata nel 2016 dalla Digos di Venezia su un gruppo di soggetti radicalizzati, che ha portato all’arresto nel 2017, ai sensi dell’art. 270 bis c.p., di tre cittadini kosovari sui quali erano emersi gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione ad un’associazione con finalità di terrorismo internazionale, in relazione alla loro adesione all’ideologia dello Stato Islamico.

Nella circostanza l’interessato era stato sottoposto a perquisizione in quanto risultato in contatto con i soggetti arrestati ed espulso dal territorio nazionale in esecuzione del provvedimento emesso dal Prefetto di Venezia per motivi di sicurezza nazionale. Il 14 ottobre 2023 lo straniero è stato rintracciato in provincia di Trieste e tratto in arresto per il reato di violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale. A seguito di giudizio direttissimo tenutosi presso la Sezione Penale del Tribunale di Trieste è stato condannato a 8 mesi di reclusione. L’interessato e’ stato accompagnato presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo (GO) e rimpatriato in esecuzione del decreto di espulsione emesso il 16.10.2023 dal Prefetto di Trieste.

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