di Damiana Riverso – È quasi giunta al termine l’estate 2020. L’estate del distanziamento, della mascherina, l’estate del Covid19. Tracciando un primo bilancio, forse le cose non sono andate come ci aspettavamo. Abbiamo usufruito di fin troppa libertà, siamo andati al mare, a cena fuori, abbiamo fatto vacanza con e senza bonus, i giovani finché hanno potuto sono andati anche a ballare. Forse un po’ troppa libertà.
di Damiana Riverso – È quasi giunta al termine l’estate 2020. L’estate del distanziamento, della mascherina, l’estate del Covid19. Tracciando un primo bilancio, forse le cose non sono andate come ci aspettavamo. Abbiamo usufruito di fin troppa libertà, siamo andati al mare, a cena fuori, abbiamo fatto vacanza con e senza bonus, i giovani finché hanno potuto sono andati anche a ballare. Forse un po’ troppa libertà.
A tirare le somme ci sono anche gli imprenditori del settore turismo, che nonostante tutto si dicono abbastanza soddisfatti. Gli stabilimenti balneari, complice anche la buona organizzazione, hanno confermato le presenze, accogliendo anche qualche volto nuovo. Sicuramente si è stati più attenti alle spese, ai consumi giornalieri, ma il mare, da sempre sinonimo di libertà e vacanza non ha tradito le aspettative degli imprenditori pronti a ripartire dopo il lockdown che ha messo a dura prova soprattutto il settore turismo.
“Siamo partiti un po’ tardi – afferma Mimmo Staffa dal lido Santafè – ma abbiamo lavorate benissimo, ho visto tanta gente e qualche volto buono. La spiaggia è stata sempre piena”. Soddisfazioni anche per il Lido Anapi: “La stagione è andata meglio di quanto ci potessimo aspettare, avremmo potuto avere ulteriori danni economici ma per fortuna non è stato così”.
Un po’meno soddisfatti dal Chiosco di Giovino che ammettono di aver lavorato solo al 30% delle loro possibilità e di aver risentito della crisi da Coronavirus. È andata bene l’estate del Lido 2000 che conferma le presenze dei suoi fedelissimi: “Ci siamo comportati bene – afferma Mimmo Bilotta, assistente bagnanti – abbiamo seguito le regole, misurando la temperatura all’ingresso, facendoci lasciare le autocertificazioni, limitando gli ombrelloni a un solo nucleo familiare, e non creando assembramenti sulla spiaggia».