l’industria della balneazione vede sul podio due destinazioni ‘storiche’ per gli amanti del mare italiano: la Toscana, con 892 attività distribuite lungo 397 km di costa (2,2 imprese ogni km) e la Liguria, con 801 imprese a presidiare 330 km di litorale (2,4 ogni km). Alla Toscana, con Camaiore (92 imprese lungo 3 soli km di costa) spetta anche il record di densità massima di attività balneari (31 imprese per km), a fronte di una media nazionale (misurata sui 770 Comuni che si affacciano sui nostri mari) che supera di poco il rapporto uno a uno tra imprese e chilometri di litorale (1,1 per la precisione).
Dal 2009 la corsa a gestire le attività di divertimento sulle coste dello Stivale (incluse quelle di laghi e fiumi) ha portato ad un incremento complessivo di imprese del 26,3% pari a 1.421 unità in più. Se è vero che la presenza di imprese in questo settore si concentra maggiormente nelle regioni del Centro-Nord, le protagoniste della crescita nell’ultimo decennio sono però le regioni del Sud, decisamente lanciate al recupero delle posizioni. Nel periodo considerato, la crescita più rilevante in termini assoluti (+278 imprese) ha interessato la Calabria, che ha raddoppiato la dotazione del 2009. Seguono la Campania (+190 attività), la Puglia (+184) e la Sicilia (+183). In termini relativi l’accelerazione più consistente del decennio è quella della Sardegna (+144,4%). Subito dopo – al netto delle regioni interne, in cui i numeri delle attività si limitano a quelle lacustri e fluviali – le regioni più dinamiche sono la Sicilia (+71,8%), la Puglia (+63,2%) e la Campania (+42,1%).
Dal 2009 la corsa a gestire le attività di divertimento sulle coste dello Stivale (incluse quelle di laghi e fiumi) ha portato ad un incremento complessivo di imprese del 26,3% pari a 1.421 unità in più. Se è vero che la presenza di imprese in questo settore si concentra maggiormente nelle regioni del Centro-Nord, le protagoniste della crescita nell’ultimo decennio sono però le regioni del Sud, decisamente lanciate al recupero delle posizioni. Nel periodo considerato, la crescita più rilevante in termini assoluti (+278 imprese) ha interessato la Calabria, che ha raddoppiato la dotazione del 2009. Seguono la Campania (+190 attività), la Puglia (+184) e la Sicilia (+183). In termini relativi l’accelerazione più consistente del decennio è quella della Sardegna (+144,4%). Subito dopo – al netto delle regioni interne, in cui i numeri delle attività si limitano a quelle lacustri e fluviali – le regioni più dinamiche sono la Sicilia (+71,8%), la Puglia (+63,2%) e la Campania (+42,1%).
Redazione Calabria 7