Si è chiuso con una condanna e due assoluzioni il processo di primo grado a carico di tre imputati, giudicati con rito abbreviato, sulla estorsione ai danni di due imprenditori del Lametino. Il gup del Tribunale di Catanzaro Antonio Battaglia ha inflitto ad Angelo Francesco Paradiso, 6 anni e 6mila euro di multa (codifeso dal legale Antonio Larussa e Maria Tassone), mentre ha assolto Nino Cerra (26enne) assistito dal legale Lucio Canzoniere e Claudio Paola (difeso dal legale Aldo Ferraro) con la formula per non aver commesso il fatto. Il pubblico ministero della Dda di Catanzaro Elio Romano, al termine della requisitoria, ha invocato la condanna di Paradiso e Cerra alla pena di anni 10 ed euro 2mila euro di multa ciascuno, perché ritenuti colpevoli dell’estorsione all’imprenditore impegnato nella costruzione dei marciapiedi a Capizzaglie. Entrambi insieme a Claudio erano accusati anche di estorsione commessa ai danni di una impresa impegnata nella costruzione di un forno sempre nel quartiere Capizzaglie. Rispetto a questo capo di accusa il pm aveva chiesto al gup l’assoluzione perché il fatto non sussiste o comunque perché gli imputati non lo hanno commesso.