Le vittime, stremate a livello emotivo ed economico, con il tempo hanno maturato la decisione, vincendo paure e resistenze, di chiedere aiuto ai Carabinieri e denunciare i 2 soggetti per estorsione mafiosa aggravata.
Nella mattinata di sabato 23 novembre 2019 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Girifalco hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due soggetti di Girifalco (CZ), accusati di estorsione mafiosa in concorso continuata. I due usurai sono Ielapi Sandro classe 75′, che ha avuto un avviso orale mentre l’altro , lo zio Salvatore Conte classe 66′, era un occupato che godeva del reddito di cittadinanza.
Nella mattinata di sabato 23 novembre 2019 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Girifalco hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due soggetti di Girifalco (CZ), accusati di estorsione mafiosa in concorso continuata. I due usurai sono Ielapi Sandro classe 75′, che ha avuto un avviso orale mentre l’altro , lo zio Salvatore Conte classe 66′, era un occupato che godeva del reddito di cittadinanza.
L’ordinanza è stata emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro Direzione Distrettuale Antimafia con i Sostituti Procuratori dott.ssa Debora Rizza e dott. Pasquale Mandolfino, coordinati dal Procuratore Capo dott. Nicola Gratteri e dal Procuratore Aggiunto dott. Vincenzo Luberto. Ciò è avvenuto all’esito dell’indagine, durata poco più di un anno e condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catanzaro, originata dalla denuncia di un ristoratore del luogo, il quale da circa due anni e mezzo era costretto, sotto minacce esplicite ed implicite, a versare con cadenza semestrale una somma di denaro di 1.500 Euro ai soggetti attinti dalla misura cautelare odierna.
Le vittime, stremate a livello emotivo ed economico, con il tempo hanno maturato la decisione, vincendo paure e resistenze, di chiedere aiuto ai Carabinieri, i quali, sotto la direzione della Procura di Catanzaro hanno condotto le indagini che hanno permesso di riscontrare quanto denunciato e giungere all’ordinanza odierna emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari. I due uomini, legati peraltro da vincoli di parentela, dopo esser stati arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Catanzaro.
Redazione Calabria 7