Ex Cgr Porto Salvo, avviate le operazioni di smaltimento rifiuti: rimosse le sorgenti radioattive (FOTO)

Nella giornata di martedì sono state completamente rimosse le sorgenti orfane che erano state precedentemente messe in sicurezza all’interno di blocchi di cemento
Ex CGR Porto Salvo

Sono state avviate le operazioni di smaltimento dei rifiuti rinvenuti all’interno dell’ex Cgr di Porto Salvo, sito industriale dismesso su cui nel maggio 2020 è scattato il sequestro da parte della Procura di Vibo Valentia. Nella giornata di martedì sono state completamente rimosse le sorgenti orfane che erano state precedentemente messe in sicurezza all’interno di blocchi di cemento. I controlli successivi hanno confermato l’assenza di contaminazioni radioattive superficiali sul luogo dell’intervento di rimozione a riprova della messa in sicurezza dell’area fatta a suo tempo.

Le operazioni sono avvenute ad opera di una ditta specializzata incaricata dal responsabile legale del sito. Per conto del Comune di Vibo Valentia era presente l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, che in questi anni ha affiancato il sindaco Maria Limardo ed il capo di gabinetto Pino Colloca nella complessa gestione della vicenda. Il primo cittadino era stato infatti nominato custode giudiziario dell’area posta sotto sequestro. “Sin da quel momento – afferma oggi il sindaco – la nostra attenzione è stata massima in virtù della rilevanza ambientale ed anche sociale della vicenda della quale ho continuato ad occuparmi anche dopo la cessazione dell’incarico di custodia. Una vicenda che oggi arriva ad una svolta attesa ed importante, e di questo non possiamo che dirci soddisfatti”.

Le operazioni sono avvenute ad opera di una ditta specializzata incaricata dal responsabile legale del sito. Per conto del Comune di Vibo Valentia era presente l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, che in questi anni ha affiancato il sindaco Maria Limardo ed il capo di gabinetto Pino Colloca nella complessa gestione della vicenda. Il primo cittadino era stato infatti nominato custode giudiziario dell’area posta sotto sequestro. “Sin da quel momento – afferma oggi il sindaco – la nostra attenzione è stata massima in virtù della rilevanza ambientale ed anche sociale della vicenda della quale ho continuato ad occuparmi anche dopo la cessazione dell’incarico di custodia. Una vicenda che oggi arriva ad una svolta attesa ed importante, e di questo non possiamo che dirci soddisfatti”.

La fase successiva

In una fase successiva si procederà alla rimozione dei restanti rifiuti speciali, ed infine delle ecoballe rinvenute all’interno. “Negli ultimi due anni – spiega l’assessore Bruni – l’amministrazione comunale ha tenuto un contatto diretto e costante con il proprietario dell’area, Francesco Mirigliani, onde procedere nel più breve tempo possibile ad una riqualificazione del sito. Il Comune d’altronde è stato vigile sia nella prima fase, in cui il sindaco è stato nominato custode, sia nella predisposizione dell’attività amministrativa in maniera preventiva rispetto alle competenze del proprietario e degli altri enti secondo quanto prescritto dalla normativa.

Diamo atto al proprietario di avere agito in maniera celere avviando le operazioni. L’intervento di martedì è servito a rimuovere le sorgenti radioattive, che in ogni caso, tengo a precisare, erano state sin da subito isolate per garantire il massimo della sicurezza. Ora continueremo a vigilare finché nell’area non verranno ripristinate le normali condizioni ambientali. Infine, non possiamo non ringraziare l’Arpacal e i Vigili del fuoco, al pari degli agenti della Polizia municipale e degli operai comunali che sono in varie fasi intervenuti per la messa in sicurezza del sito”.

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