Ex lavoratori parco acquatico Santa Chiara devono essere retribuiti

parco acquatico Santa Chiara

Lo annunciano, in una nota stampa, USB Confederazione Cosenza e COBAS Lavoro Privato Cosenza.

Nelle ultime due settimane abbiamo provveduto alla ricostruzione delle spettanze dovute, per la scorsa stagione estiva, agli ex lavoratori del Parco Acquatico Santa Chiara.

Nelle ultime due settimane abbiamo provveduto alla ricostruzione delle spettanze dovute, per la scorsa stagione estiva, agli ex lavoratori del Parco Acquatico Santa Chiara.

Abbiamo riscontrato un utilizzo al ribasso ed estremamente svantaggioso, per i lavoratori, dei contratti impiegati.

In particolare sono emersi l’utilizzo di contratti di collaborazione non rispondenti alla reale natura dei rapporti lavorativi oggetto della vertenza e la mancata applicazione dei Ccnl. Non si è trattato di collaborazioni o progetti ma di rapporti di lavoro di tipo subordinato, con orari e organizzazione disposti dai superiori rispondenti alla disciplina dei Ccnl “Impianti Sportivi” e “Pubblici Esercizi”.

Inoltre abbiamo riscontrato che nella totalità dei casi da noi affrontati le ore prestate effettivamente superavano di gran lunga quelle stabilite dal contratto e quelle effettivamente retribuite. Ci sono casi di lavoratori pagati 3 o 4 euro l’ora per spaccarsi la schiena per diversi mesi all’interno del Parco Acquatico.

Dalle ricostruzioni effettuate a 11 lavoratori, risultano mancate retribuzioni per un ammontare totale di circa 85 mila euro. Ciò ci offre la misura di come sia stato considerato il lavoro e i lavoratori da chi ha mal gestito la struttura rendese.

Abbiamo inviato le singole relazioni, con le relative ricostruzioni delle differenze retributive, alle società che hanno avuto in gestione il Parco e al Comune di Rende.

Siamo in attesa di poter discutere il tutto con l’amministrazione comunale e gli ex-gestori. Auspichiamo che il buon senso prevalga e che i lavoratori vedano corrisposte per intero le loro spettanze.

Ribadiamo la necessità che gli ex lavoratori possano tornare a lavorare nel Parco Acquatico, se si dovesse concretizzare la riapertura, sempre che ci siano i presupposti organizzativi, contrattuali, finanziari e di sicurezza per farlo.

In ogni la vertenza andrà avanti con la mobilitazione e l’azione legale congiunta degli esecutivi provinciali USB e COBAS e dei relativi uffici legali.

Redazione Calabria 7

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