Natale Bianchi, 84 anni, è il candidato più anziano alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Ex prete di Gioiosa Ionica, in Calabria, Bianchi corre per un seggio alla Camera. “Ho dedicato tutta la mia vita al prossimo. Per me la politica è uno strumento per servire il prossimo. Sono stato in Thailandia giovanissimo, sentivo il bisogno di interessarmi dei problemi dell’umanità. Mi sono sempre impegnato nel sociale per aiutare emarginati e categorie svantaggiate”, racconta all’Adnkronos l’aspirante onorevole, mentre sulla piattaforma Sky Vote gli iscritti grillini sono chiamati a scegliere i candidati alle politiche.
Bianchi – si legge nell’articolo a firma di Antonio Atte – riconosce che “le probabilità di essere eletto sono minime… Non ho fatto pubblicità, non ho telefonato a nessuno per sponsorizzare la mia candidatura. Essere eletto o no – prosegue – mi lascia indifferente, per me conta proseguire l’impegno della mia vita al fianco degli ultimi”.
Bianchi – si legge nell’articolo a firma di Antonio Atte – riconosce che “le probabilità di essere eletto sono minime… Non ho fatto pubblicità, non ho telefonato a nessuno per sponsorizzare la mia candidatura. Essere eletto o no – prosegue – mi lascia indifferente, per me conta proseguire l’impegno della mia vita al fianco degli ultimi”.
“Il M5S, specialmente nella fase iniziale, è stata un’arca di Noè dove c’erano le visioni più eterogenee e contraddittorie, poi si è cominciato a fare chiarezza. Nel Movimento c’era di tutto e di più. Il Movimento era inizialmente un grido di protesta contro il degrado della politica”, spiega l’ex sacerdote, molto legato alla sua terra, la Calabria: “Sono stato ordinato prete nella diocesi di Locri e ho lottato anche per liberarla dalle grinfie della ‘ndrangheta”.
Del leader di Giuseppe Conte, devotissimo a Padre Pio, dice di avere “grande ammirazione”: “Ma la sua religiosità non è la mia, nel mio orizzonte non ci sono i santi, né i miracoli. La mia spiritualità è laica”, rimarca l’ex prete. “Faccio parte delle comunità cristiane di base, da sempre sono molto critico verso la chiesta istituzionale. Quando ero parroco a Gioiosa Ionica affissi un cartello: ‘La chiesa è del popolo'”.
La chiesa però l’ha espulso. “Sono stato espulso da una certa chiesa”, ribatte Bianchi: “La chiesa è più grande del Vaticano, della gerarchia. Attualmente sono un laico in mezzo ai laici, un cittadino in mezzo ai cittadini, che cammina in solidarietà con gli ultimi della terra”.