“Fabbrica” di marijuana scoperta in provincia di Cosenza, sequestrati centinaia di chili (VIDEO)

Approfondimenti in corso per identificare i soggetti che avevano avviato la fiorente attività di produzione di marijuana nell’immobile

Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha eseguito, nell’ambito dei servizi straordinari disposti dal Questore della Provincia di Cosenza e coordinati dalla locale Procura della Repubblica, diversi controlli in provincia, finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti. Nel corso di detti servizi, personale della locale Squadra Mobile e del commissariato di Corigliano-Rossano hanno effettuato una perquisizione presso un immobile sito nel Comune di Luzzi, in provincia di Cosenza, rinvenendo all’interno del fabbricato un impianto illegale per la coltivazione e la produzione di marijuana nonché copiosa sostanza stupefacente parte della quale già confezionata e pronta per essere commercializzata. All’interno dell’immobile, fra l’altro erano state realizzate delle serre sia per il primo impianto dei bulbi, che per la dimora delle piante di marijuana già attecchite.

Sequestro marijuana a Luzzi

Sequestro marijuana a Luzzi

Nello specifico, gli operatori hanno proceduto al sequestro di decine di sacchi in plastica, contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo di circa 235 chili e 6 sacchetti sottovuoto, contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di 15 chili circa. Oltre allo stupefacente è stato rinvenuto copioso materiale strumentale al ciclo di produzione, tra cui: alimentatori di corrente, riscaldatori, ventilatori, tritatori, lampade da serra, termostati, filtri di aspirazione, un articolato quadro elettrico composto da magneto termici, multiprese e temporizzatori, aspiratori, tubi di aerazione, tappetini per impianto di semi, oltre a centinaia di sacchi e vasi contenenti terriccio, decine di bidoni di fertilizzante liquido e dischi di torba. La struttura inoltre era fornita internamente anche di un impianto di videosorveglianza.

Impianto alimentato da energia elettrica rubata

Si è appurato anche il furto di energia elettrica da parte dei soggetti che avevano realizzato l’impianto, i quali, attraverso azioni fraudolente, avevano limitato la registrazione dei reali consumi. Le attrezzature rinvenute, che nell’occasione sono state sequestrate, si stimano del valore di diverse decine di migliaia di euro, mentre la sostanza stupefacente, complessivamente, avrebbe fruttato nel mercato illecito, al dettaglio, oltre 500.000 euro. Sono in corso gli approfondimenti da parte degli investigatori per identificare ed attribuire le responsabilità penali ai soggetti che avevano avviato la fiorente attività di coltivazione e produzione di stupefacente all’interno dell’immobile sequestrato.

Il sequestro a Santa Sofia d’Epiro

Il sequestro di ieri segue quello di pochi giorni addietro operato a Santa Sofia d’Epiro allorquando i poliziotti, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Castrovillari hanno sequestrato un altro impianto per la produzione di marijuana, allestito con articolate attrezzature. In quella occasione i poliziotti hanno arrestato 4 persone rinvenendo 241 chili di marijuana già pronta per la commercializzazione.

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