di Gabriella Passariello- False fatture per operazioni inesistenti col preciso obiettivo di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Un’indagine nata da uno stralcio dell’inchiesta antimafia Basso Profilo e che ha portato di nuovo davanti al giudice per le udienze preliminari l’imprenditore Antonio Gallo, 42 anni, di Catanzaro, detto il principino rinchiuso al 41bis, Francesco Gallo, 68 anni, di Squillace, Andrea Rosa, 29anni, di Torino e Giulio Docimo, 63 anni, di Cosenza. E questa volta non, per associazione a delinquere di tipo mafioso, per trasferimento fraudolento di valori o per riciclaggio, accuse a vario titolo contestate agli imputati, (per tre dei quali è in corso l’udienza dibattimentale dopo essere stati rinviati a giudizio LEGGI QUI, mentre Docimo ha patteggiato la pena), ma per violazione di norme tributarie.
Tasse evase per migliaia di euro
Tasse evase per migliaia di euro
Secondo le ipotesi di accusa Antonio e Francesco Gallo in qualità di soci- amministratori dell’Antinfortunistica Gallo srl con sede a Roma avrebbero fatturato operazioni inesistenti emesse dalla ditta individuale Futur Service di Comberiati Monica, evadendo complessivamente per le annualità 2014-2015 l’Imposta sul reddito delle società (Ires) per 34.309 euro e l’Iva per 26.622,20 euro, intascando in tutto 60.931,20 euro. Tra l’altro, l’imprenditore Antonio Gallo, socio amministratore della società My Service srl per l’annualità fiscale 2014 avrebbe evaso complessivamente 133.579,25 euro di cui 74.210,58 sull’Ires e sull’Iva 59.368, 67. Rosa e Docimo soci amministratori della My Service 24 srl per evadere le imposte dirette sui redditi e sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti emesse dalla ditta individuale Futur Service di Comberiati Monica avrebbero evaso ai fini Ires 91.445,46 euro e l’Iva per 73.164, 37 euro per un totale di 164.609, 83 euro. Alcune di queste fatture sono già state oggetto di condanna emesse nei confronti del collaboratore di giustizia Tommaso Rosa, della moglie Concetta Di Noia amministratori di fatto della Futur Service di Comberiati Monica, a cui sono stati inflitti rispettivamente 11 anni e 5 mesi di reclusione e nove anni, sei mesi più il pagamento di 14mila euro di multa nel giudizio con rito abbreviato nell’ambito del processo Basso Profilo, con cui la Dda di Catanzaro mira a far luce sugli intrecci tra ‘ndrangheta, politica e massoneria (LEGGI QUI).
“Difetto di competenza territoriale”
L’indagine finita sulla scrivania del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Francesco Bordonali ha portato a chiedere allo stesso magistrato il rinvio a giudizio per i quattro imputati davanti al giudice. Nel corso dell’udienza preliminare, gli avvocati difensori (Vincenzo Cicino, Maurizio Belmonte, Enzo Galeota, Piero Mancuso, Gianluca Acciardi e Francesco Acciardi) hanno eccepito il difetto di competenza territoriale, dimostrando che il reato si è radicato a Roma, chiedendo il trasferimento degli atti al Tribunale capitolino e il gup ha rinviato l’udienza per decidere sull’eccezione al prossimo 26 maggio.
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